Messina, convegno sulla fibrillazione atriale: “patologia sempre più diffusa” | INTERVISTE

Messina: il martedì pomeriggio, presso l’IRCC Piemonte, attivo un ambulatorio dedicato alla sincope e alla aritmologia

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Messina, Prof. Patanè: "molti giovani possono essere colpiti dalla Fibrillazione atriale"
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Parlare oggi di Fibrillazione atriale, significa rivolgere l’attenzione all’aritmia più diffusa tra la popolazione, soprattutto, in coloro che hanno un’età avanzata. I sintomi connessi alla fibrillazione atriale sono: battito cardiaco veloce e irregolare, astenia, debolezza, mancanza di respiro, scarsa tolleranza allo sforzo fisico, dolore cardiaco. In presenza di questi disturbi il paziente deve necessariamente eseguire  un elettrocardiogramma per una corretta diagnosi. Insieme ad altre patologie, la fibrillazione atriale può aggravare la qualità della vita, in seguito alle diverse complicanze che ad essa si collegano. Quando si manifesta la fibrillazione atriale, i ventricoli funzionano in modo irregolare riducendo il volume del sangue espulso a ogni sistole, alterando l’apporto ematico agli organi e, a volte manifestando sintomi di scompenso cardiaco. Questi gli argomenti trattati in occasione del Convegno organizzato dall’IRCCS Bonino Pulejo di Messina che ha visto la partecipazione di tantissimi luminari del settore. Interessanti le tematiche trattate, confortanti alcune dichiarazioni che hanno parlato dei primi sintomi della fibrillazione atriale che, possono terminare, quasi naturalmente, dopo alcune ore. Ovviamente, bisogna curare questi sintomi in quanto, campanelli d’allarme che, col passare del tempo, aumentano frequenza e durata. Si può fare affidamento sui farmaci che puntano ad interrompere la fibrillazione atriale, ripristinando il ritmo cardiaco in condizione normale. Altro trattamento, le tecniche chirurgiche che ormai sono mininvasive.

Francesco Patanè, direttore dell’UOC di Cardiochirurgia dell’ospedale Papardo di Messina ha affermato che, “anche molti giovani possono essere colpiti dalla Fibrillazione atriale; ha parlato di trattamento ibrido, di trattamento percutaneo poi completato attraverso un trattamento mininvasivo chirurgico”. Patanè, “manifesta grande soddisfazione per il progresso e lo sviluppo avuto all’ospedale Papardo, proprio con il trattamento ibrido della fibrillazione atriale, che verrà svolto in collaborazione con tutte le altre fisiologie della provincia di Messina. Ciò contribuirà a chiudere l’ultimo campo in cui ancora non erano entrati, avendo già trattato tutte le patologie acquisite dell’adulto, compreso il cuore artificiale”. Piercataldo D’Aleo, direttore dell’UOSD di Cardiologia dell’IRCCS, ha parlato “della fibrillazione atriale come patologia sempre più diffusa perché aumentata l’età dei pazienti”. La cardiologia del Piemonte, prosegue D’Aleo, “si sta impegnando, in modo particolare, non sono con tutta la terapia medica ma anche, con le nuove procedure di ablazione che vengono eseguite nella sala di elettrofisiologia. “Il tutto –ha detto D’Aleo- con nuovissime apparecchiature e con un gruppo di lavoro assolutamente formato ed altamente professionale”. I ruoli di questi incontri, ha detto D’Aleo, “non si limitano solo alla formazione ed al confronto ma anche, informare sia il corpo medico che la città, che esiste la possibilità di eseguire queste procedure di ablazione; in altri anni venivano eseguiti solo fuori dal territorio messinese”. Il martedì pomeriggio, ha concluso D’Aleo, “presso l’IRCC Piemonte è attivo un ambulatorio dedicato alla sincope e alla aritmologia, rivolto ai pazienti che hanno problemi di aritmologia, di extrasistole o problemi di aritmia importanti e problemi di sincope. Un ambulatorio ad accesso diretto; il paziente che ha dei problemi, va dal suo medico di famiglia, il quale dovrà contattare il centro dell’IRCCS che lo inserirà e seguirà tutte le procedure e terapie necessarie”. Giuseppe Picciolo, responsabile scientifico dell’IRCCS, ha parlato di “ablazione come procedura interventistica tramite accesso periferico, tramite le vene femorali, si arriva all’interno del cuore con dei cateteri che si localizzano all’interno del cuore e, attraverso uno di questi cateteri, che ha la funzione di provocare una lesione con diverse fonti di energia, si riesce a bloccare i punti del cuore responsabili della fibrillazione atriale in modo da limitare o annullare definitivamente le recidive di questa aritmia”.

Fino a non molti anni fa, ha affermato Picciolo, “queste procedure non potevano essere eseguite a Messina quindi era importante il flusso dei pazienti verso il nord Italia. Attualmente, conclude Picciolo, quello che c’è a disposizione dei pazienti, è la stessa identica apparecchiatura e le stesse identiche metodiche che vengono utilizzate nel nord Italia. Il vantaggio è quello di rimanere a casa, poter fare una procedura in totale sicurezza con un successo identico a quel di un centro specializzato del nord Italia”. Questa ultima dichiarazione, indice ad essere positivi e sperare che, finalmente, la sanità pubblica possa intraprendere la strada della ricerca e della sperimentazione di livello per non pagare lo scotto della concorrenza agguerrita delle grosse holding della sanità privata.

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Messina, D’Aleo sulla fibrillazione atriale: "patologia sempre più diffusa"
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