Migranti: centomila minori in Italia in dieci anni, la maggior parte in Calabria e Sicilia

Non si è riusciti a suddividere i migranti minori giunti in Italia su tutto il territorio nazionale: sono quasi tutti in Sicilia e Calabria e si pensa all'affidamento familiare

StrettoWeb

Sono oltre 100mila i minori non accompagnati arrivati ​​in Italia negli ultimi dieci anni, secondo i dati pubblicati il ​​22 febbraio da Save The Children, che denuncia: “inadeguati alloggi e necessità di una distribuzione uniforme dei centri di accoglienza sul territorio nazionale”. Nel corso degli ultimi dieci anni sono arrivati ​​in Italia 103.842 minori stranieri non accompagnati, per la maggior parte adolescenti e preadolescenti ma anche bambini, con una media di 15mila presenze all’anno, come riportato da Save The Children. “Nonostante nel nostro Paese i minori stranieri non accompagnati siano diventati una presenza consolidata, i centri per accoglierli all’arrivo, come previsto dalla legge, non sono mai stati creati e anche le strutture di accoglienza di emergenza, che dovrebbero rappresentare un’ultima soluzione, hanno avuto solo 519 luoghi da offrire a dicembre 2021“, ha spiegato l’organizzazione.

La maggior parte dei minori è concentrata in Sicilia e Calabria, dove buona parte dei Centri di accoglienza di emergenza per minori erano operativi fino alla fine del 2021“, ha commentato Save The Children . “Nel solo 2021 nei Paesi Ue attraverso i quali avviene l’accesso – Grecia, Italia (10.053), Bulgaria, Cipro e Malta – sono stati registrati in totale 17.200 arrivi di minori non accompagnati. Questo rappresenta il 71% di tutti i minori, compresi quelli entrati in Europa con le loro famiglie. Nel 2021, Germania (73.245) e Francia (25.750) hanno registrato il maggior numero di richieste di asilo da parte di minori (inclusi quelli accompagnati dai propri familiari); in Italia le richieste di asilo per minori sono state 11.569 di cui 3.257 non accompagnati”, come rivelato dall’organizzazione.

Per provare a fare luce su questo sistema, il team di ricerca di Save The Children ha realizzato il report “Hidden in Plain Sight – the Southern flank“, disponibile dal 22 febbraio sul sito dell’organizzazione. Il rapporto traccia vari percorsi che i minori stranieri compiono una volta sbarcati e guarda anche alle condizioni di primo ricovero. “Le criticità legate alle condizioni promiscue e prolungate dei più giovani negli hotspot, i tempi di attesa lunghissimi prima che possano essere trasferiti in altro centro e, infine, la loro permanenza in comunità”. Il report condivide i casi di minori che partono per raggiungere una destinazione finale in un altro Paese europeo, esponendosi a nuovi rischi, così come i casi di chi inizia un percorso di integrazione.

Inoltre, devono essere considerati ulteriori rischi per le ragazze. Al 31 dicembre 2022 il numero delle ragazze straniere non accompagnate arrivate nelle strutture di accoglienza era pari a 2.988. Nel loro caso in particolare “c’è il rischio che la loro partenza sia forzata e legata al giro di sfruttamento sessuale“, ha precisato Save the Children. “Dalle pagine di questo rapporto emerge chiaramente la necessità di creare un sistema di accoglienza e ricovero per i minori non accompagnati articolato sul territorio nazionale, in grado di garantire ai minori che giungono senza i genitori nel nostro Paese la possibilità di trovare rapidamente riparo e protezione”, ha dichiarato Raffaella Milano, Direttore dei programmi Italia-Europa di Save the Children. “Per questo è necessario attivare almeno un centro di prima accoglienza in ogni regione, nell’ambito di una rete coordinata a livello nazionale, con standard qualitativi e gestionali comuni e con la capacità di ospitare 2.000 posti” ha aggiunto. Save The Children continua a sostenere l’importnaza dell’affidamento familiare.

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