Morì di Covid: l’assicurazione dovrà risarcire la famiglia

L'assicurazione non voleva liquidare una polizza vita di un uomo morto per Covid: il tribunale ha emesso sentenza favorevale alla famiglia, in quanto la causa della morte è paragonabile ad un 'infortunio'

StrettoWeb

A marzo 2020 si ammalò di Covid e morì. Ora, la famiglia dell’uomo dovrà essere risarcita dall’assicurazione con la quale il defunto aveva stipulato una polizza sulla vita. Dopo tre anni il tribunale di Parma ha obbligato l’assicurazione, che inizialmente si era rifiutata di pagare in quanto la morte era sopraggiunta per malattia, a indennizzare la moglie. La morte per Covid, secondo il tribunale, è da considerare come un “infortunio” e non come una “malattia“.

Come racconta la Gazzetta di Parma, l’uomo fu uno dei primi contagiati della città emiliana, sebbene non avesse patologie pregresse o fattori di rischio. Dopo la sua morte, la moglie scoprì che non le spettava nulla dall’assicurazione con la quale il marito aveva stipulato una polizza sulla vita e della quale i famigliari erano beneficiari. Questo perché, aveva motivato l’agenzia assicurativa, era morto per malattia e non per infortunio, come previsto dalla polizza sottoscritta.

La famiglia, tramite l’avvocato Francesca Barbuti e avvalendosi della consulenza del medico Nicola Cucurachi, si è rivolta al tribunale di Parma. I giudici, in primo grado, hanno pronunciato sentenza favorevole ai famigliari. “Quali siano le cause dell’infortunio – spiega al giornale parmigiano Cucurachi, docente di medicina legale all’Ateneo della città – è ben stabilito: la sua causa deve essere accidentale, e di certo un’infezione di questo tipo lo è, provocata da qualcosa di esterno. Deve essere violenta, intendendo come violenta qualcosa che produce danni in un tempo limitato. E l’aggressione del Covid è violenta: il virus entra nell’organismo e lo infetta in brevissimo tempo“.

Non si sa ancora se l’assicurazione farà ricorso oppure deciderà di pagare. “Ma è una sentenza destinata a fare giurisprudenza – precisa la legale – un precedente scomodo per chi finora si è rifiutato di indennizzare il dovuto“.

Condividi