Reggio Calabria, il 21 febbraio “L’Antico Carnevale Agropastorale della Vallata del Sant’Agata” | PROGRAMMA

Come ogni anno, si rinnova la tradizione che accompagna il periodo carnevalesco nel borgo di San Salvatore

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Presso il borgo di San Salvatore, sulle colline di Reggio Calabria, ogni anno, nel giorno del martedì grasso si perpetua un antico ed inusuale Carnevale le cui origini si perdono nella notte dei tempi. “L’antico carnevale Agropastorale della Vallata del Sant’Agata” è un appuntamento da non perdere che si svolge tradizionalmente secondo un rituale rimasto invariato nel corso degli anni.

Ogni martedì di Carnevale, sin dal primo pomeriggio le strade del paese si riempiono di maschere, i cosiddetti mascarati, travestiti con vecchi abiti dimessi e macabri, che sfilano in un corteo al suono di zampogne e tamburello, guidati dal capo maschera U Puddicinedda, anch’esso travestito ma col viso scoperto. Le maschere tradizionali hanno un aspetto macabro, raffigurano mostri, diavoli, vecchi, e sono realizzate con materiali poveri e di riciclo, come stracci e catene, frutto della fantasia degli abitanti.

Spesso, attraverso una pungente satira, raccontano episodi politici o di attualità, ma rimandano anche a miti leggende di origine agro-pastorale. Il corteo percorre tutto il paese e si sofferma ad ogni piazza per danzare, guidati dall’occhio vigile di un altro importante protagonista che è U Mastru i ballu, che insieme U Puddicinedda invita i “mascarati” a “farsi nu giru a fora u primu” (ballo tradizionale della area calabrese).

Il tutto è accompagnato dalle farse. Ospite fondamentale di tutto il corteo sarà il Re Carnevale, costituito da un pupazzo di paglia che viene tenuto in trono e fatto girare per il paese. A fine corteo, tutte le maschere si fermano nella piazza più grande del paese, mostrando finalmente il loro viso, e raggruppandosi in cerchio assistono al rogo del pupazzo che personifica il Re Carnevale, continuando a danzare per il resto della serata al suono di tarantella. Al termine delle danze tutte le maschere ormai smascherate, si rifocillano agli appositi stand che distribuiscono la pietanza tradizionale dell’occasione “le polpette”.

Lo storico Orlando Sorgonà, in una sua pubblicazione, rintraccia origini greco latine in quello che è il Carnevale di San Salvatore. L’iniziativa, organizzata dalla Pro Loco Vallata del Sant’Agata San Salvatore ha come finalità quella di preservare e tramandare alle future generazioni un così prezioso patrimonio culturale, quasi completamente inedito dal punto di vista antropologico (non risultano più Carnevali simili in tutta la provincia) e che rischia altrimenti di scomparire. Appuntamento a martedì 21 febbraio, a partire dalle 14.30 presso Piazza Addolorata a San Salvatore.  Per saperne di più sul Carnevale Agropastorale di San Salvatore si consiglia di consultare il sito web dell’associazione.

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