Rapporto ISTAT certifica la grande fuga dallo Stretto: Messina e Reggio Calabria le città d’Italia con il più grande calo demografico, si stanno desertificando

Senza il Ponte sullo Stretto, Messina e Reggio Calabria stanno pagando il deficit demografico più grave d'Italia e senza la grande opera sono destinate a scomparire

StrettoWeb

C’è ancora chi si oppone al Ponte sullo Stretto, chi si scandalizza per l’autonomia differenziata che “crea cittadini di serie A e serie B“, come se oggi in Calabria e Sicilia tutto andasse bene, come se oggi calabresi e siciliani fossero della stessa categoria di piemontesi e veneti, lombardi ed emiliani. Come se tra Reggio e Messina ci fosse lavoro, ricchezza, benessere, come se tutto fosse bello così. E invece la situazione è così drammatica che i numeri ufficiali sono molto peggio di ogni percezione.

L’Istat – infatti – ha pubblicato nei giorni scorsi il rapporto aggiornato sulle Città Metropolitane d’Italia, cioè le 14 città del nostro Paese che hanno il riconoscimento territoriale e governativo metropolitano: si tratta di Roma, Torino, Milano, Venezia, Genova, Bologna, Firenze, Bari, Napoli e Reggio Calabria a livello centrale, a cui si aggiungono Palermo, Catania, Messina e Cagliari che sono le città metropolitane delle Regioni a statuto speciale. Nel report sono evidenziati anche geograficamente i confini delle 14 Città Metropolitane, con un’apposita analisi demografica che differenzia il comune capoluogo, la prima e la seconda cintura urbana intorno al comune capoluogo, e infine gli altri comuni della città metropolitana più esterni e periferici. La mappa contenuta nel report evidenzia quanto sia estesa l’area di Roma, molto più raccolta geograficamente quella di Milano, mentre le città metropolitane più vicine in assoluto sono quelle di Reggio Calabria, Messina e Catania, pur fisicamente separate dallo Stretto. Complessivamente, le città metropolitane di Reggio, Messina e Catania superano i 2 milioni e 200 mila abitanti andando a rappresentare la quarta area più urbanizzata d’Italia dopo Roma, Milano e Napoli.

città metropolitane d'italia

Nel report possiamo osservare un’apposita tabella che evidenzia la composizione demografica di tutte le 14 aree metropolitane del Paese, con il dettaglio delle varie aree metropolitane: il capoluogo, la prima e la seconda cintura, e i comuni più periferici. Complessivamente vivono nel territorio di queste 14 città oltre 21 milioni di italiani, cioè il 36% della popolazione nazionale. Le città più popolose che non rientrano tra quelle Metropolitane sono Verona (256 mila abitanti), Padova (207 mila), Trieste (199 mila), Brescia (196 mila), Parma (195 mila), Prato (195 mila), Taranto (189 mila) e Modena (184 mila).

Il report dell’Istat evidenzia anche l’andamento della popolazione delle 14 città metropolitane negli ultimi 20 anni, dal 2001 al 2021. Il dato evidenzia come il numero dei residenti sia aumentato molto a Roma e Milano, non solo nel capoluogo ma soprattutto nei comuni di prima e seconda cintura intorno alla città con un record di un +32% di residenti intorno a Roma. Complessivamente si registra un aumento dei residenti a Roma, Milano, Bologna e anche Firenze, mentre la situazione è molto stabile a Torino e Bari. Le città con il peggior trend demografico sono proprio Messina e Reggio Calabria: Messina è la città che si sta maggiormente spopolando, con un calo del -12,2% nel comune capoluogo e del -8,5% nei comuni della prima cintura per un -8,8% complessivo in tutto il territorio metropolitano. A Reggio Calabria, invece, il calo del comune capoluogo è stato del -4,2% ma quest’andamento è stato pesantemente condizionato dal boom demografico del primo decennio (2001-2011), quando la popolazione era in forte aumento, e poi il drammatico crollo dell’ultimo decennio (2011-2021) quando è crollata in dieci anni di oltre il 15%, il dato peggiore in assoluto. Drammatici i dati della prima (-12,1%) e della seconda cintura (-10,8%), per un totale dell’area metropolitana del -7,3%. Come possiamo vedere nella tabella, nessun’altra città metropolitana d’Italia ha avuto un dato demografico così pesante: Messina e Reggio Calabria si stanno letteralmente desertificando.

Messina e Reggio Calabria pagano quindi la totale perifericità rispetto al resto del Paese e dell’intera Europa, in modo particolare la carenza di infrastrutture fondamentali per avvicinare questa realtà dall’enorme potenziale al resto del mondo. L’Area dello Stretto è geograficamente il centro esatto del Mediterraneo e potrebbe diventarne anche l’ombelico strategico per l’interscambio e la mobilità. Senza Ponte sullo Stretto, invece, è destinata ad un crescente sottosviluppo, ad un’atavica arretratezza e alla definiva emarginazione. E’ una terra che senza Ponte, appunto, è destinata a scomparire lasciando soltalto macerie di città divenute fantasma per l’irrazionale resistenza allo sviluppo infrastrutturale che porterebbe ricchezza e lavoro.

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