Reggina, la contestazione una follia come Blanco a Sanremo: Inzaghi è terzo con una squadra da salvezza

Reggina, anche i playoff sarebbero un miracolo di SuperPippo ma ieri il pubblico del Granillo ha contestato in modo pesante e ingrato: troppa memoria corta...

StrettoWeb

Una follia. La contestazione del pubblico del Granillo è un’autentica follia come quella di Blanco sul palco di Sanremo, ma in questo caso di massa. Una follia che testimonia la mancanza di maturità di una piazza che dopo 9 anni di serie A s’è fatta il palato fino e adesso pretende tutto e subito. Che peccato aver perso l’umiltà della passione, la consapevolezza del sacrificio, quella voglia di sostenerla sempre a prescindere da risultati e categoria, “Ti ricordi quand’eri grande, ora sei un po piccolina ma se guardi la nostra curva tu sei sempre la mia Reggina“. Chissà cosa deve essere passato nella testa di mister Inzaghi, arrivato a Reggio Calabria con tutti che gli dicevano “chi te lo fa fare“, adesso terzo in classifica grazie ad un vero e proprio miracolo sportivo e vedersi fischiato e contestato da diecimila indiavolati che forse volevano fare direttamente il salto in Champions League.

Quello che forse non è chiaro, è che la Reggina ha una squadra da salvezza. Non ha un portiere e un attaccante all’altezza della serie B, ha un organico assolutamente in linea – se non inferiore – a quello di uno e due anni fa, quando la squadra stava sprofondando in serie C con Toscano e Aglietti e poi è stata salvata in extremis da Baroni e Stellone. Che però avevano una squadra quantomeno in linea – se non superiore – rispetto a quella di quest’anno. E per giunta in un campionato che era molto meno competitivo: il livello delle avversarie era molto più basso. Due anni fa in porta c’erano prima Guarna e poi Nicolas, l’anno scorso Micai e Turati. E davanti sia uno che due anni fa c’erano l’esperienza, la qualità e la forza di Bellomo, Montalto Folorunsho, a cui si aggiungeva nientepopodimeno che uno come Denis due anni fa e un altro del calibro di Galabinov lo scorso anno. Quest’anno, invece, Inzaghi si sta arrangiando con il poco che ha. Ha resuscitato Menez, che però c’era anche uno e due anni fa. Come Rivas, come Di Chiara, come Crisetig e Cionek. Ha fatto esplodere Fabbian, consigliato dal fratello Simone, 20 anni appena compiuti e prima stagione in assoluto nel calcio professionistico. Ha portato al terzo posto in classifica una squadra che sta giocando senza portiere e senza attaccante. In serie B dove da che mondo è mondo il portiere e l’attaccante sono i due ruoli decisivi. E noi lo contestiamo pure?

Se queste possono sembrare considerazioni personali, il dato oggettivo sul valore dell’organico amaranto arriva dai dati ufficiali di Trasfermarket che dimostrano come ci siano in questa serie B ben 11 squadre più forti della Reggina sulla carta. Ma in campo sono quasi tutte ben al di sotto degli amaranto, grazie al miracolo di Super Pippo.

Certamente i risultati della prima parte della stagione sono stati illusori. Un po’ tutti ci siamo montati la testa, forse anche il club e lo stesso mister che in qualche occasione hanno esagerato con i toni e le dichiarazioni. Si è parlato troppo di serie A quando bisognava soltanto dire quanti punti mancavano a raggiungere la salvezza, “e poi si vedrà“. Di certo c’è che il Pisa che ieri ha vinto a Reggio ha uno squadrone ben più forte degli amaranto. Così com’è molto più forte il Palermo a cui la Reggina ha tenuto testa per oltre 90 minuti la scorsa settimana alla vecchia Favorita. La Reggina non ha perso per mancanza di impegno o chissà quale altro problema: semplicemente gli avversari sono stati più forti. Perché sono superiori. E a inizio stagione lo sapevamo tutti prima della grande ubriacatura.

Forse sfugge che tipo di società ci sono dietro questi, e molti altri, club della serie B. La Reggina è e resta una piccola della provincia del Sud che con le proprie (poche) forze ha appena iniziato un nuovo progetto societario e dirigenziale, per giunta con il fardello del debito ereditato e ben noto a tutti. L’unica verità è che quest’anno anche i playoff sarebbero un miracolo di SuperPippo: significherebbe ribaltare ogni pronostico della vigilia, con un organico da metà classifica, nella parte della metà più tendente al basso che all’alto. E per questo bisogna soltanto sostenerlo, apprezzarlo per il lavoro svolto, per quanto sta dando non solo alla Reggina ma anche a Reggio, e supportarlo a maggior ragione nel momento più difficile della stagione. Di una stagione in cui se la squadra riuscisse ad arrivare ottava, dovremmo impazzire dalla gioia.

Due settimane fa, a San Siro, i tifosi del Milan hanno applaudito la squadra dopo il 2-5 rimediato con il Sassuolo, nonostante la peggiore sconfitta dei rossoneri negli ultimi trent’anni. E nel 2009 gli stessi tifosi del Milan applaudivano e sostenevano la squadra dopo il clamoroso pareggio casalingo 1-1 contro la Reggina fanalino di coda in classifica nell’ultima stagione degli amaranto in serie A. Diventeremo mai un pubblico così maturo anche a Reggio Calabria?

Condividi