“Bisogna garantire pari opportunità a tutti i bambini. Il progetto per l’inclusione e l’integrazione dei bambini rom, sinti e caminanti (RSC), promosso dal Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali in collaborazione con il MIUR, Ministero della Salute e l’Istituto degli Innocenti, ha proprio lo scopo di ‘non lasciare indietro nessuno’, trovando le giuste strategie per far emergere alcune peculiarità e capacità di ragazzini che vivono in un contesto difficile“.
Con queste parole, il Dirigente scolastico dell’Istituto Comprensivo “Radice Alighieri”, Avv. Simona Sapone, ha aperto il seminario sulla formazione, tenutosi presso i locali della scuola primaria di via Regina Elena a Catona. L’incontro ha avuto come obiettivo quello di costruire una “contro- narrazione” volta ad abbattere gli stereotipi nei confronti delle comunità romanes. Testimonianza di tutto ciò è stato l’intervento del Dott. Fiore Manzo, un giovane venticinquenne di etnia rom, laureato in scienze dell’educazione e scienze pedagogiche per l’interculturalità.
Manzo ha portato la propria testimonianza spiegando come “i rom siano uno dei principali gruppi etnici della popolazione di lingua romanì, originaria dell’India del nord. La parola rom deriva dal sanscrito dom, che significa essere umano“. Manzo ha, quindi, proseguito, affermando che: “fa male dover spiegare ogni volta che i rom nei campi sono una piccola minoranza, tutti gli altri vivono in case normali. E’ vergognoso vivere nei campi, per questo vanno fatte politiche serie e si deve stare attenti all’uso delle parole per non creare una guerra tra ultimi e penultimi“.
Il seminario è stato concluso dal Dott. Antonio Ardolino , tutor per il PON RSC, il quale ha sottolineato l’importanza del progetto e ha auspicato una sempre maggiore collaborazione con gli istituti scolastici che vi hanno aderito.