Capolavori d’Aspromonte, sculture in marmo dal Rinascimento al Barocco, promosso dalla Fondazione Antonino Scopelliti, si svolgerà da febbraio a dicembre 2023, con lo scopo di valorizzare la statuaria marmorea dei centri storici dell’Aspromonte e prevede la partecipazione ad un contest fotografico dedicato. Il progetto è svolto in collaborazione con l’Accademia di Belle Arti di Reggio Calabria e il Museo della lingua greco calabra “Gerhard Rohlfs” di Bova, con cui la Fondazione ha stretto protocolli di intesa, e con le associazioni Territorium Italia e Il Giardino di Morgana – Archeotrekking ed escursioni, insieme alle guide specializzate Alessandra Moscatello e Domenico Guarna. Le opere d’arte da visitare sono firmate dai più grandi artisti del Rinascimento meridionale, oltre che da scultori della stagione manierista e barocca. Le escursioni si svolgeranno a partire da domenica 19 febbraio e si protrarranno fino a dicembre, toccando diversi centri del territorio della città metropolitana di Reggio Calabria, dove sarà possibile ammirare antichi manufatti marmorei eseguiti tra il XV e il XVII secolo.
Durante le visite guidate, gli escursionisti avranno occasione di partecipare ad un contest fotografico dedicato, che sarà pubblicato sulla pagina Facebook della Fondazione Antonino Scopelliti, e che è finalizzato a rendere il progetto un’esperienza condivisa, per promuovere insieme un paesaggio culturale che merita di essere conosciuto, prima di tutto dagli stessi calabresi. I migliori scatti confluiranno in una pubblicazione curata dallo storico dell’arte Pasquale Faenza, che racconterà i tesori nascosti dell’Aspromonte, da Gerace a Oppido, da Bova a Seminara, passando dallo Jonio al Tirreno attraverso le diversità della regione. Domenica 19 febbraio 2023 sarà il borgo di Pentedattilo a tenere a battesimo il progetto “Capolavori d’Aspromonte”: il percorso prevede un giro attorno alla rinomata mano di pietra, per entrare in contatto con le particolarità paesaggistiche del borgo, fino ad arrivare alla statua attribuita allo scultore messinese Giuseppe Bottone e risalente al 1564, la Madonna della Candelora, posta sull’altare centrale della piccola chiesa monastica domenicana.