Riemerge la strada Regia delle Calabrie, la consolare romana nascosta dalla Salerno-Reggio Calabria

Ritrovati antichi tracciati della Via Romana costruita 2200 anni fa: si tratta della strada Regia delle Calabrie, nascosta dalla nel 1962 dalla Salerno-Reggio Calabria

StrettoWeb

Dopo otto anni di ricerche, decine di borghi appenninici del Sud dal grande valore sociale, storico e culturale sono riemersi dal passato. Rinasce così la storia de ‘La Strada Regia delle Calabrie‘ grazie alla ricerca dell’architetto Luca Esposito. Esposito ha riscoperto l’antico collegamento di epoca romana che lega Campania, Basilicata e Calabria e rimasto nascosto dall’inaugurazione dell’A3 Salerno-Reggio Calabria nel 1962. Lo studio di Luca Esposito, membro dell’Archeoclub D’Italia, è ora un’opera Open Source accessibile a tutti su www.academia.edu che racconta in oltre 200 pagine un percorso che da Napoli a Reggio Calabria attraversa 430 chilometri di territorio.

Con questa pubblicazione abbiamo varato un progetto che vuole trasformarsi in un network fra decine di borghi del Sud” ha spiegato all’Adnkronos l’architetto Luca Esposito. Lo studio, interamente digitalizzato, ha tradotto gli 8 lunghi anni di ricerche in pagine ricche di foto antiche e mappe, riportando alla luce un grande patrimonio culturale sconosciuto. “La Strada Regia delle Calabrie è molto antica, esistente già in epoca romana. E – spiega Esposito – la prima parte della mia ricerca si è concentrata sul primo tratto della strada, la prima metà del tragitto che va da Napoli a Castrovillari”. L’A3, ricorda, “ha di fatto ‘nascosto’ l’antica strada che è come scomparsa dietro l’autostrada che ha nascosto anche gli antichi borghi che percorreva”.

Luca Esposito, Referente del Progetto, ha ritrovato tutta la Via Regia delle Calabrie con centinaia di borghi da raccontare. Ed oggi, grazie a questa ricerca, è stato possibile georeferenziare la Via Regia delle Calabrie facendo emergere inoltre siti archeologici di grande valore, di epoca romana, greca, etrusca ma anche siti culturali, palazzi nobiliari del ‘700, dell’800. Lo studio ha consentito di ritrovare antiche taverne ottocentesche, l’antica strada delle poste. Sono emerse dal passato non solo taverne antiche ed osterie, “in sostanza quelle che un tempo erano le ‘aree di servizio’ dove cittadini comuni ma anche grandi personaggi della cultura e della storia hanno alloggiato nel loro passaggio“, racconta Esposito.

“Con la pubblicazione Open Source si può già percorrere il lungo tragitto e il nostro obiettivo è quello di dare una traccia a chi vuole percorrere l’antica strada. Inoltre con Archeoclub, che ha adottato il programma, abbiamo deciso – spiega ancora Esposito – di fare una forte azione di informazione sul lungo cammino e sui borghi che vengono attraversati grazie alla collaborazione di tutti i Comuni: e tra Napoli e Castrovillari ce ne sono ben 44, tra cui metropoli Napoli e Salerno”. “E’ stato bello ricevere le lettere di sostegno dei presidenti delle Regioni coinvolte, è stato di grande sprone” osserva infine l’architetto.

La Strada Regia delle Calabrie era la più lunga e importante via di comunicazione terrestre dell’Italia meridionale. Sorge sui resti della più antica “Capua-Regium” o “Via Popilia” di origine romana, con cui condivide la storia di una costruzione complessa e dispendiosa. Su questa strada si sono susseguiti episodi di importanza storica legati alla Seconda Guerra mondiale, a Garibaldi, a Pisacane, alle battaglie del Risorgimento ed al brigantaggio. Ci hanno camminato Carlo V d’Asburgo, poi Giuseppe Bonaparte, Gioacchino Murat, il Cardinale Ruffo a capo dell’esercito della Santa Fede e tanti altri”. Su questa strada si sono susseguiti episodi di importanza storica legati alla Seconda Guerra mondiale, a Garibaldi, a Pisacane, alle battaglie del Risorgimento ed al brigantaggio. Ci hanno camminato Carlo V d’Asburgo, poi Giuseppe Bonaparte, Gioacchino Murat, il Cardinale Ruffo a capo dell’esercito della Santa Fede e tanti altri. Ora ben 44 comuni hanno firmato il protocollo d’intesa per la riqualificazione e la promozione del patrimonio culturale situato lungo la Via Regia delle Calabrie: centinaia di chilometri, 5 Siti Unesco, decine di palazzi nobiliari, molteplici testimonianze storiche anche del Gran Tour, monumenti un tempo dimenticati risalenti al ‘700, all’800 ma anche siti archeologici e complessi di alto valore. Tutto farà parte di questo ambizioso progetto, anche turistico, che presenteremo alla Stampa Estera in Conferenza Stampa.

In Italia ci sono borghi come Auletta, o ancora Casalbuono, Sicignano, piccoli ma grandi per cuore e storia e l’elenco potrebbe essere infinito: Serre, Nemoli, Rotonda, Castelluccio Superiore ma c’è anche Castelluccio Inferiore, ed ancora Petina, Montesano, Rivello, Castrovillari, Morano Calabro. Borghi per tutti gusti, di tutte le epoche, per tutte le tradizioni in grado di inoltrarci nel tempo. E’ l’Italia che è così! E questi borghi sono sulla Via Regia delle Calabrie. Un territorio il cui contesto storico è arricchito dal contesto ambientale dell’Appennino. Borghi arroccati su rocce, ma anche lungo versanti e pronti a guardare dall’alto e dal basso fiumi e laghi. E ci sono i Parchi – ha proseguito Luca Esposito – come il Cilento ed il Pollino, Geoparchi Patrimonio dell’Umanità. Ci sono vette: il Cervati (1898 metri), il Gelbison (1705 metri), gli Alburni (1742 metri), il Monte Stella (1131 metri) e il Monte Bulgheria (1225 metri), o ancora il Serra Dolcedorme (2.267 m), Monte Pollino (2.248 m), Serra del Prete (2.181 m), Serra delle Ciavole (2.130 m), Serra di Crispo (2.054 m), il Cozzo del Pellegrino (1.987m), la Manfriana (1.981 m) e ci sono epoche, storie, culture, ambiente, archeologia, arte. Tutto è in sintesi racchiuso lungo la Via Regia delle Calabrie: dal basolato romano al Castello Normanno – Svevo di Castrovillari, dai ponti borbonici, ai Musei archeologici, dai Geo – Siti di Pertosa, del Pollino, del Cilento ai cammini, alle piste fluviali percorribili in piccoli ma spettacolari borghi. Dai presepi la cui bellezza è figlia della creatività umana, antropologicamente pieni, come Morano Calabro, il Presepe del Pollino, ai presepi opere d’arte i cui pastori vestono costumi tradizionali del posto come ad esempio a Castrovillari.

La grande storia: la fontana della Regina Margherita in aperta campagna, ma anche le Sorgenti di Cicerone dove si dissetò il grande oratore

Questa strada, insieme ai borghi che sorgono lungo il suo cammino, è stata letteralmente attraversata dalla storia, fino a quando, nel 1962, non venne completamente tagliata fuori a seguito della realizzazione della prima autostrada meridionale: la A3 Salerno-Reggio Calabria. (oggi “Autostrada del Mediterraneo”). Di colpo vennero isolati tutti i borghi sedi delle antiche stazioni di posta – ha proseguito Esposito – restando incastonati in un paesaggio straordinario, aspro e incontaminato.

Ma la Strada Regia delle Calabrie non attraversa soltanto territori da riscoprire e valorizzare. L’Archeocammino incontra sul suo percorso ben 5 siti patrimonio mondiale dell’UNESCO (archeologici e paesaggistici), completando così un’offerta di alto profilo culturale, sia per il viaggiatore lento che per il turista più attento ai grandi attrattori internazionali”. Ben 8 anni di studio che mi hanno portato a verificare il territorio, passo, passo. La Via Regia delle Calabrie è lunga circa 400 Km. Ho trovato almeno 14 Stazioni Postali dell’800 – ha concluso Esposito – e approfondendo le cartografie del ‘700 ho potuto geo – referenziarla e mapparla sui sistemi satellitari. Ci sono tutte le condizioni per trasformarla definitivamente in cammino turistico ed anche religioso”.

Dunque Taverne, Osterie, Stazioni Postali dell’ ‘800, ma in aperta campagna è possibile trovare anche la Fontana della Regina Margherita, le sorgenti di Cicerone, ponti meravigliosi del ‘700 con cappelle antiche. Veri capolavori dell’arte italiana ma sconosciuti.

La Via Regia delle Calabrie diventerà Itinerario Turistico rilanciando i borghi dell’Appennino Meridionale

Archeoclub d’Italia vuole riscoprire queste meraviglie e la loro storia, per farle conoscere in Italia ed all’estero. Coinvolgendo i giovani nel recupero della memoria e dell’identità storica, con l’obiettivo di contrastare il fenomeno dello spopolamento dei piccoli borghi del Sud. Ora ben 44 comuni hanno firmato il protocollo d’intesa per la riqualificazione e la promozione del patrimonio culturale situato lungo la Via Regia delle Calabrie: centinaia di chilometri, 5 Siti Unesco, decine di palazzi nobiliari, molteplici testimonianze storiche anche del Gran Tour, monumenti un tempo dimenticati risalenti al ‘700, all’800 ma anche siti archeologici e complessi di alto valore.

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