Sanremo 2023, “Giorgia legalizzala!”: Antoniozzi (FdI) risponde agli Articolo 31 e Fedez

Gli Articolo 31 e Fedez urlano "Giorgia legalizzala" sul palco di Sanremo 2023: il cosentino Alfredo Antoniozzi, vicecapogruppo di FdI alla Camera, risponde sul tema marijuana

StrettoWeb

Grande attesa per la serata duetti di Sanremo 2023 che, come per ogni edizione, si conferma una delle notti più attese dagli appassionati del Festival. Tutti e 28 i cantanti in gara, accompagnati in un magico duetto da uno o più ospiti su canzoni del passato: c’è chi ha scelto un semplice arrangiamento moderno, chi di aggiungere una propria parte al testo, chi invece ha cantato i successi più famosi del proprio repertorio.

Quest’ultimo è stato il caso degli Articolo 31 che, accompagnati da Fedez con tanto di chitarra, hanno portato all’Ariston un medley con i loro più grandi successi. Al momento di “Ohi Maria”, simpatico e famosissimo inno alla marijuana, J-Ax, Dj Jad e Fedez hanno urlato “Giorgia legalizzala”, un appello al premier Meloni affinchè legalizzi le droghe leggere.

La risposta di FdI non si è fatta attendere. “Il nostro governo non legalizzerà mai la cannabis e nessun tipo di droga“, ha affermato Alfredo Antoniozzi, vice capogruppo di Fratelli d’Italia alla Camera. “Riteniamo che la cannabis sia una droga a tutti gli effetti e che possa provocare seri problemi a chi la consuma. Troppi ragazzi – ha sottolineato Antoniozzi – la usano abitualmente, persuasi da un mondo culturale e artistico che la dipinge ingiustamente come una sostanza innocua. Molti esponenti della nostra maggioranza, come Maurizio Gasparri, sono impegnati anche con associazioni che si battono contro ogni dipendenza“.

Non regge nemmeno il discorso della sottrazione di un business alle mafie – ha aggiunto il parlamentare di FdI – sia perché esse sono attive soprattutto nel mercato della cocaina e delle droghe sintetiche, sia perché le organizzazioni criminali sarebbero pronte ad abbassare i prezzi in qualsiasi momento. Il costo delle droghe è diminuito tristemente nel tempo e le mafie hanno operato scelte strategiche soprattutto sulla cocaina. Il nostro compito è difendere i giovani da queste sostanze che sono nocive – conclude Antoniozzimentre ovviamente altro aspetto è il loro uso terapeutico che è già presente, come nel caso degli oppiacei, in medicina“.

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