Sanremo 2023, follia e risate: le scuse di Blanco sono peggio di quello che ha fatto sul palco

Blanco si scusa con un post su Instagram dopo la scenata dell'Ariston: una sorta di poesia in cui prova a farsi perdonare, ma alla fine rivendica il suo 'essere me stesso'

StrettoWeb

A 20 anni ho fatto di peggio“. Gianni Morandi spezza una lancia in favore di Blanco dopo il caos della serata inaugurale di Sanremo 2023. E se a farlo è stato lui, che prima è corso nei camerini a parlare con l’artista e poi si è armato di scopa e buona volontà per ripulire il palco, forse c’è da credergli. Morandi ha anche aggiunto che Blanco si è già scusato con loro.

Poco dopo il post sul profilo Instagram di ‘Blanchito’ con la scritta: “chiedo scusa alla città dei fiori“. In allegato una lettera scritta a mano su un quadernino, un componimento a metà fra una poesia e un flusso di coscienza. Gioca con l’anafora Ariston, tira in ballo la mamma, sottolinea la sua figuraccia nel teatro che ne ha lanciato la carriera e poi… quasi si pente.

Ride e grida Blanco, spiega di non essere “come mi volevi” ma di sentirsi “finalmente se stesso” in tutta “la mia follia“. Va bene rivendicare il diritto ad essere se stessi, ma devastare il palco in nome della propria follia è una giustificazione che non regge. Ci sarebbe forse da preoccuparsi.

Non si parla di genio artistico o di una performance fuori dagli schemi: qui non c’è stata proprio la performance, Blanco si è presentato per cantare la sua ultima hit, ma non ha cantato, ha solo distrutto ciò che aveva intorno finendo per prendersela anche con la band che lo accompagnava. Più che giovane folle, un bimbo capriccioso.

Cadono fiori, Ariston

si spezzano fiori, Ariston

cala il sipario, Ariston

Ti ho messo in lacrime

come la mia mamma, Ariston

Mi hai visto fragile

come un bimbo…

E qui, proprio qui,

dove mi hai insegnato a correre,

sono caduto…

Mi sono rotto la faccia e piango, Ariston

Ma poi…

rido, rido, rido, rido, rido, rido e grido

perchè non sono perfetto come mi volevi

ma finalmente sono me stesso,

ti voglio bene Ariston

con tutta la mia follia“.

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