Sicilia: confermato l’aumento degli stipendi dei deputati regionali. Di Pasquale: “confronto costruttivo” | VIDEO

“I poveri parlamentari siciliani” si aumentano l’indennità di 890 euro mese, a perdere la faccia sono stati tutti i 70 parlamentari

StrettoWeb

Cambiano i presidenti, cambiano alcuni parlamentari ma, la musica è sempre la stessa. In un paese dove i cittadini riescono a malapena ad arrivare a fine mese, dove il costo dell’energia ha ridotto al lastrico molti monoreddito, dove l’indice di disoccupazione ha raggiunto percentuali altissime, i parlamentari dell’Ars Sicilia hanno ben pensato di aumentarsi l’indennità. Qualcuno potrebbe dire che “i poveri parlamentari siciliani” hanno adeguato la loro indennità, applicando una norma del regolamento interno che prevede l’incremento automatico in base all’indice Istat quindi, niente di scandaloso. Certo, cosa vogliamo siamo 890 euro lorde in più al mese per chi percepisce oltre 15 mila euro al mese?  Per un operario, per un pensionato al minimo, per chi percepisce il reddito di cittadinanza, 890 euro in più al mese rappresenterebbero la soluzione a tanti problemi a tante sofferenze, significherebbe garantire pasti decenti ai figli, poter acquistare un paio di scarpe, un maglione, qualcosa di necessario per vivere in maniera più decente. Povera Sicilia! Chi siede tra gli scranni dei palazzi del potere, dovrebbe avere quel pizzico di dignità e mostrare rispetto nei confronti dei cittadini che, con il loro voto, hanno permesso a questi parlamentari, non di guardare con disinvoltura ai propri interessi ma di occuparsi dei bisogni delle famiglie, dei giovani, degli anziani, dei malati.  Altro che dignità, altro che rispetto! Eppure, il premier Meloni, da Roma aveva chiesto di evitare questo aumento ma, il suo appello è rimasto inascoltato. Il leader di Nord Chiama Sud e di Sicilia Vera, Cateno De Luca, aveva presentato un emendamento proprio per evitare l’applicazione della norma del 2014, poi però, in sede di votazione, sono venuti a mancare cinque voti. Qualche parlamentare ha dato la colpa della bocciatura dell’emendamento, allo stesso Cateno De Luca in quanto, i suoi otto parlamentari non hanno votato. Polemiche a parte e scarico di responsabilità reciproca, a perdere la faccia sono stati tutti i 70 parlamentari. Non è neanche accettabile quanto dichiarato dal Presidente Schifani che, alla stessa maniera di Ponzio Pilato, si è “lavato le mani” affermando che “l’ARS ha agito in piena autonomia”, come se il suo ruolo di presidente, fosse marginale e non determinante. Incredibile!

Nello Di Pasquale, parlamentare del PD, dichiara che “la finanziaria appena approvata, ha messo in evidenza un confronto acceso ma costruttivo tra le forze di maggioranza e quelle di opposizione; un’inversione di rotta rispetto alla precedente legislatura”. La finanziaria ha fatto registrare alcuni interventi significativi, afferma Di Pasquale, “come i dieci milioni di euro a tutela dei beni confiscati alla mafia, un procedimento che mette in condizione questi beni di non essere abbandonati a loro stessi, come è successo più volte in precedenza, ma di poter essere rivalutati ed utilizzati da associazioni che operano sul territorio con precise finalità sociali”. Finanziamento che passa attraverso l’Irfis società finanziaria per il medio credito. Di Pasquale ritiene che “attraverso questo passaggio, si scavalcherà la burocrazia e gli inutili scarica barile tra agenzia, Prefettura e comuni. L’Irfis darà un sostegno alle aziende facendo cambiare il messaggio secondo il quale, quando il bene era in possesso della mafia era efficiente, quando invece passava nelle mani dello Stato, veniva abbandonato”.

“Nota dolente- rimarca Di Pasquale- la poca attenzione riservata alle disabilità. Una nota dell’Assessorato alla Salute- dichiara il parlamentare del PD- prevede un taglio del 25% del bilancio delle Asp, ciò preoccupa e non poco, perché bisognerà capire dove verranno reperiti i fondi necessari”. Per quanto riguarda poi l’assunzione di personale soprattutto nella sanità, Di Pasquale afferma che “il problema non è stato risolto ma neanche trattato con il rischio che verranno spesi gli 800 milioni di euro per realizzare le case di comunità, gli ospedali di prossimità, i centri operativi territoriali ma, non potranno funzionare per mancanza di personale”. Elemento positivo, aver previsto un fondo per la ristrutturazione della prima casa destinata alle famiglie residenti in comuni sotto i 10 mila abitanti. Verranno destinati circa 40 mila euro a famiglia. Il problema è capire quanti saranno i nuclei familiari che presenteranno richiesta, se le somme stanziate saranno sufficienti a soddisfare le richieste e con quale criterio verranno stabilite le graduatorie. Speriamo bene!

Sicilia: approvata la finanziaria, le parole di Di Pasquale | VIDEO

Condividi