Superbonus e reddito di cittadinanza: è finita la pacchia

Il Governo ha cancellato anche il Superbonus così come già fatto per il Reddito di Cittadinanza: lo aveva promesso in campagna elettorale e ha mantenuto l'impegno preso

StrettoWeb

Superbonus e reddito di cittadinanza di fatto non ci sono più. E’ il bello della democrazia. Il provvedimento in realtà non è di oggi e di questo Governo, ma è del popolo che alle elezioni ha votato chi prometteva di abolirle. L’unico scandalo sarebbe stato se non lo avessero fatto. Anche perchè la forte contrarietà a queste misure non è soltanto quella della maggioranza, ma arriva anche da una parte dell’opposizione e nello specifico il Terzo Polo di Renzi e Calenda che infatti è soddisfatto di quanto fatto dal Governo sul punto.

Nel merito, poi, è un sano ritorno alla realtà. Qualcuno si scandalizza, in tanti si chiedono scioccati “e come faremo adesso“, come se non potesse mai esistere un mondo senza Superbonus e Reddito di cittadinanza! Eppure fino a tre e quattro anni tutte queste amenità non esistevano. E il sole sorgeva lo stesso ogni mattina. Come continua a sorgere ogni mattina nel resto del mondo dove si svegliano, respirano, camminano, lavorano, ristrutturano, fanno qualsiasi cosa senza che reddito di cittadinanza e superbonus ci siano mai stati.

Volete sapere davvero “come faremo adesso“? Come abbiamo sempre fottutamente fatto tutti nella storia: chi non ha lavoro se lo trova e chi vuole ristrutturare casa si paga i lavori.

Ma c’è di più. Crolleranno i prezzi dell’edilizia che il Superbonus ha fatto lievitare in una folle bolla di speculazione ai danni dello Stato (e quindi dei cittadini). Diventerà quindi più agevole ed economico ogni tipo di intervento. Falliranno molte aziende, certo. Sono quelle che in modo speculativo erano nate per il Superbonus, quindi che fino a tre anni fa non esistevano. E qualche altra che non ha lavorato bene e si è rovinata con le cessioni del credito. Ma quelli non erano soldi veri, era una autentica bolla virtuale. Il ritorno alla realtà, quindi, non è colpa di chi abolisce l’assurdità, ma di chi l’aveva istituita e di chi ci aveva creduto. Sul lavoro, infine, senza reddito di cittadinanza crollerà la disoccupazione, crescerà la ricchezza, come la produttività, e soprattutto non ci sarà più uno Stato che educa alla nullafacenza: lo stimolo tornerà ad essere quello più sano che spinge all’operosità.

Insomma, non solo il sole sorgerà lo stesso ogni mattina ma sarà anche un’alba più brillante, serena, genuina. Sarà un Paese migliore. E’ finita la pacchia di ristrutturazioni gratis sulle spalle dei contribuenti e di sussidi facili per chi resta comodo sul divano. Come faremo adesso? Semplicemente torneremo un Paese normale. Ed è giusto così.

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