Villa San Giovanni, il Centro/Destra sulla gestione dei servizi sociali: “illegittima la nuova posizione organizzativa del comune”

I consiglieri di Centro/Destra sulla gestione politica dei servizi sociali dell’ambito 14: "illegittima la nuova posizione organizzativa del comune di Villa San Giovanni"

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I Consiglieri comunali di minoranza assieme alle forze politiche della coalizione di Centro/Destra di Villa San Giovanni, ancora una volta ritornano sul tema “della gestione dei servizi sociali dell’Ente, dopo aver già rilevato l’inopportunità della nomina del Segretario Generale “uno e trino” quale segretario dell’Ente, Responsabile del settore Servizi Sociali e anche Responsabile dell’Ambito 14 relativamente alle politiche sociali per tutti i 14 comuni aderenti all’Ambito. Da controllore a controllato si era detto, nelle mani di una stessa persona le funzioni di segretario generale del Comune che dovrebbe fare, al bisogno, anche da consulente giuridico dei suoi stessi atti quale responsabile dell’Ambito 14. Situazione poco chiara che assume anche i contorni di evidenti problematiche di legittimità con riferimento alle procedure adottate dal Sindaco Giusy Caminiti. In tal senso, i vari decreti sindacali di nomina dei responsabili di settore, dall’insediamento dell’Amministrazione Caminiti avevano individuato un referente dei Servizi Sociali in una figura apicale quale dirigente interno dell’Ente che si occupava anche delle politiche sociali dell’Ambito. Tutto ciò sino al decreto sindacale di n. 4 del 17 gennaio 2023 ove per la prima volta il Sindaco, con atto proprio e non di Giunta, individuava la figura del Segretario Generale quale nuovo Responsabile del Settore Politiche Sociali e nel medesimo decreto, per la prima volta, nominava il Responsabile Ambito 14, attraverso la creazione di una nuova posizione organizzativa, sempre “nelle mani” del Segretario Generale. Tale “novità amministrativa” delineata dal Sindaco appare non conforme ai dettami normativi in considerazione dell’obbligo di attuare, prima della predisposizione di una nuova posizione organizzativa, la modifica dell’assetto organizzativo dell’Ente. Ed ancora l’istituzione di tale posizione organizzativa dev’essere definita dalla Giunta e non con mero decreto Sindacale”.

“Anche con riferimento al conferimento ed alla revoca delle posizioni organizzative, la cui durata è di tre anni, seppur l’incarico conferito alla precedente dirigente era scaduto e veniva prorogato nei decreti sindacali fatti di volta in volta, appare alquanto poco trasparente la decisione di “revocare” la responsabilità organizzativa del settore politiche sociali dalla dirigente pro tempore al segretario generale, senza alcuna motivazione ma solo per la mera scelta discrezionale attuata dal Sindaco. In tal senso sappiamo bene che tali scelte sono di puro indirizzo politico ma, considerato che non appaiono presenti negli atti di nomina sindacali motivazioni di sorta circa il cambio della guida delle politiche sociali dell’Ente, tutto ciò assume dei contorni assolutamente strani e/o preoccupanti. E tale preoccupazione infatti è diretta anche e soprattutto alla tenuta dell’efficienza amministrativa dell’Ente, in considerazione anche e soprattutto dei molteplici impegni assunti dal Segretario Generale quale responsabile anche di diversi settori e che svolge la sua funzione anche per altri Comuni, tanto da essere sicuri che tutto ciò non potrà giovare alla tanta sperata efficacia ed efficienza della gestione della res pubblica. Dimostrazione di tutto ciò sono le evidenti e lampanti lacune che spesso siamo costretti ad evidenziare in seno al Consiglio comunale rispetto ad una “macchina burocratica” che sembra assolutamente inceppata e che anche a noi, Consiglieri di minoranza, non riesce spesso a dare le giuste e dovute risposte rispetto alla nostra continua attività di controllo. A tutto ciò altro elemento di non poco conto, in considerazione delle condizioni economiche dell’Ente, ovvero la creazione della nuova posizione organizzativa determina un notevole aggravio di costi per l’ente e da qui probabilmente la scelta unilaterale del Sindaco di adottare un decreto sindacale e non una delibera di Giunta, che avrebbe sicuramente determinato l’imbarazzo dello stesso Assessore al bilancio che difficilmente avrebbe potuto avallare nuove e sopraggiunte spese rispetto al bilancio riequilibrato, ancor oggi sotto la lente d’ingrandimento del Ministero degli Interni”, evidenza la nota.

“Pertanto, la carenza di motivazione nell’atto di revoca della posizione organizzativa in seno alla precedente responsabile del settore, la mancata adozione di una delibera di Giunta volta a modificare preventivamente l’assetto organizzativo ed ancora la mancata concertazione sindacale, altro aspetto trascurato dal Sindaco nel conferire la suddetta posizione organizzativa, oltre al pesante aggravio di costi sul bilancio comunale, sono tutti elementi che fanno dell’atto stesso di nomina del Segretario Generale, quale responsabile anche del nuovo settore Ambito 14, un provvedimento di per se oggetto di una seria valutazione da parte degli organi competenti circa la legittimità dello stesso. E ad assicurarne la legittimità dell’atto di cui noi oggi chiediamo conto, guarda caso ci si ritrova lo stesso Segretario generale che risulta beneficiato di tale decreto sindacale. Praticamente ancora una volta controllore e controllato di sé stesso e degli atti del Sindaco. Tutto ciò non può rimanere in “totale silenzio” e nell’ambito della nostra attività di controllo intendiamo sollevare tale questione al fine di avere i dovuti chiarimenti circa non solo più l’opportunità dell’atto ma anche la sua stessa legittimità. Sarà pertanto nostra cura, qualora non si avranno garanzie da parte degli organi competenti, rivolgerci anche ad enti extra comunali al fine di avere la totale chiarezza sulla bontà e legittimità dell’azione amministrativa messa in serio pericolo da tali comportamenti unilaterali del nostro Sindaco“, conclude la nota.

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