“Attenti agli zingari”, scoppia il caso a Roma: quando il politically correct avalla i criminali

Non si può più dire che a commettere furti sulla metro sono gli zingari: il buonismo dilagante vieta di individuare i criminali e ne avalla le azioni

StrettoWeb

Succede che oggi, nella metropolitana di Roma, arriva un improvviso annuncio dagli altoparlanti: “Attenti agli zingari“. Molti, presenti e non, hanno gridato allo scandalo. Sebbene l’annuncio fosse utile, quasi indispensabile, per evitare rischi per gli utenti, la parola zingari ha fatto andare in escandescenze i buonisti de noantri. Come se fosse un tabù o un termine impronunciabile, quando invece indica una specifica etnia. Fino a prova contraria tra gli zingari vi è un alto numero di persone che ogni giorno, in ogni città italiana, si macchiano di reati come furti e rapine.

Molti media hanno definito l’annuncio nientemeno che scioccante. Eppure le uniche intenzioni dell’addetto ‘eroe’ erano solo quelle di avvertire di un possibile rischio di borseggi, evidentemente più accentuato del solito in questo periodo. E’ ordinaria amministrazione per gli utenti della metro quella di prestare attenzione ai borseggi che, dati alla mani, vengono perpetrati soprattutto da zingari. L’addetto ha solo deciso di avvisare per ridurre al minimo i rischi e l’incolumità delle persone.

Opera Nomadi: “sui zingari è buonismo”

Tra l’altro, della medesima opinione è anche l’Opera Nomadi. Si tratta dell’associazione italiana senza fini di lucro, che opera per favorire l’integrazione delle minoranze rom, sinte e camminanti nella società italiana. ”E’ vero che in prevalenza purtroppo sono rom, del gruppo Khorakhanè Cergarija, di origine musulmana proveniente da Vlasenica, anche se le ultime due generazioni non hanno mai vissuto in Bosnia ma soltanto in Italia e nei paesi occidentali ricchi“. Lo riferisce all’Adnkronos dal presidente dell’Opera Nomadi Massimo Converso. Si tratta di “un fenomeno che a Roma sussiste dagli anni ’80, a Milano già negli anni ’70 vivevano soltanto di questo dormendo sotto rifugi di plastica. Il gruppo è presente anche in Spagna, Germania e nei paesi Bassi. In Germania e nei Paesi Bassi sono molto controllati mentre in Francia e Spagna si verifica lo stesso buonismo che in Italia. Un buonismo inutile, perché di fatto viene un po’ considerata, incredibilmente, una cultura, seppur negativa”, precisa Converso.

In conclusione, siamo in Italia e il buonismo dilagante è tale e tanto da avallare persino i comportamenti criminali. E guai a dire di che nazionalità è un criminale. Noi giornalisti possiamo dirlo solo se il reato in questione è stato commesso da un italiano. Diversamente rischiamo il linciaggio degli amanti del politically correct, ovvero quel fenomeno che sta fondendo i cervelli, foraggiando la criminalità.

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