Carceri, fumo vietato agli agenti ma non ai detenuti: caso di tumore ai polmoni

Per un poliziotto penitenziario morto a 42 anni di tumore ai polmoni senza aver mai fumato è stato provato il nesso con il fumo passivo dei detenuti

StrettoWeb

Mentre la polemica politica sul divieto di fumo all’aperto si fa sempre più aspra, le autorità che lo hanno proposto ‘costringono’ ogni giorno decine di migliaia di poliziotti penitenziari (oltre a operatori e detenuti non fumatori) ad avvelenarsi inalando il fumo passivo delle sigarette che i detenuti fumano liberamente al chiuso nelle sezioni detentive“. E’ quanto denuncia Federico Pilagatti, segretario nazionale del Sappe.

A giorni, dopo 12 anni, il tribunale di Lecce emetterà la sentenza (la prima in Europa) in relazione a un poliziotto penitenziario morto a 42 anni di tumore ai polmoni benché non avesse mai fumato in vita sua, ma costretto dallo Stato ad inalare il fumo passivo per tutto il turno di lavoro – spiega – Perché questo non interessa a nessuno? Forse perché la vita di un poliziotto penitenziario vale meno di quella di un migrante o di un muratore? Abbiamo scritto a tutti, fino al Presidente della Repubblica che non ha ritenuto di doversene occupare“.

Condividi