La caricatura di Schlein e l’ipocrisia radical chic: avete toccato il fondo

Ora che santa Schlein da Lugano è diventata la nuova patrona d'Italia per una sua caricatura si grida allo scandalo, in una sorta di moderno slancio iconoclasta

Schlein Meloni caricatura
StrettoWeb

Ci mancava solo la caricatura di Elly Schlein e il divieto di libertà di espressione. La deriva presa da una certa sinistra italiana sarebbe preoccupante se non fosse che c’era da aspettarselo. La democrazia, per alcuni, va a convenienza. Per altri è una semplice maschera dietro la quale nascondersi per non apparire ciò che si è: haters impenitenti.

E’ accaduto che tale Francesco Federighi, in arte Frank, abbia fatto una caricatura di Elly Schlein. Caricatura. Cos’è una caricatura? Secondo la Treccani è un “Ritratto che, senza abolire la rassomiglianza con la persona, ne accentua in modo ridicolo o satirico i tratti caratteristici“. Ebbene, essendo che santa Schlein da Lugano è diventata la nuova patrona d’Italia – o almeno dell’Italia ‘piddina’ – i soliti buonisti hanno gridato allo scandalo, in una sorta di moderno slancio iconoclasta. E allora ecco che Federighi è stato accusato nientemeno che di antisemitismo! La sua colpa: aver ritratto la prode Elly con tratti troppo marcati, troppo ebraici, troppo brutti.

Ora, non per voler fare sempre i puntigliosi, ma Frank non ha certo cominciato a disegnare caricature con Elly Schlein. Nella gallery fotografica scorrevole in alto ne abbiamo raccolti solo alcuni tra i tanti. E in comune hanno tutti una cosa: i volti hanno tratti marcati e ‘brutti’, nel senso più lato del termine. Guardando quello di Giorgia Meloni sembra di vedere il bruttissimo Gollum de Il Signore degli Anelli. E dunque perché con gli altri, negli ultimi anni, Frank ha potuto fare in piena tranquillità tutte le caricature che voleva e con la leader del Pd non può farlo?

L’artista, pensate un po’, si è dovuto persino giustificare: “Sono stato travolto da polemiche assurde, che non mi aspettavo assolutamente. Mi hanno dato dell’antisemita, ma ci rendiamo conto? A me, che non l’ho mai nemmeno pensata una cosa simile. Chi ha un volto pronunciato è da sempre pane per i miei denti. E’ chiaro, evidente che dietro le critiche ci sia una grande strumentalizzazione politica”.

E se il vignettista è rimasto senza parole, chiunque sia dotato di buon senso dovrebbe restare senza dubbi: la strumentalizzazione politica, il facile gridare “al lupo!” paventando lo spettro fascista e antisemita, che da sempre sono stati cavalli di battaglia della parte più debole e meno identitaria della sinistra italiana, sono diventati degli spauracchi. Li tirano fuori quando si sentono con le spalle al muro. Pure per una semplice caricatura. E manderebbero al patibolo chiunque in nome di un fascismo che esiste solo ormai nelle teste di chi lo invoca come un demone. E lo fanno bene, questi del Pd, in pieno stile fascista.

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