Il caso di Alfredo Cospito arriva alla Corte Costituzionale

Sul caso di Alfredo Cospito è stata sollevata la questione di legittimità costituzionale in relazione a una norma del codice penale

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Il caso dell’anarchico Alfredo Cospito approda alla Corte Costituzionale. La Consulta ha fissato per il 18 aprile l’udienza pubblica durante la quale sarà trattata l’ordinanza con cui la Corte d’assise d’appello di Torino ha sospeso il processo all’anarchico. A Cospito vengono contestati i due ordigni posti davanti alla Scuola allievi carabinieri di Fossano.

E’ stata sollevata la questione di legittimità costituzionale in relazione a una norma del codice penale. Si tratta della norma che per il reato di strage politica non consente al giudice di ritenere prevalente la circostanza attenuante dei fatti di lieve entità in casi di recidiva aggravata, come quello di Cospito.

Antoniozzi: “tutto per salvarlo ma no ai ricatti”

Il ministro Nordio, il sottosegretario Del Mastro, l’amministrazione penitenziaria faranno di tutto per impedire ad Alfredo Cospito-di morire, nel solco della tradizione cristiano – liberale che regola il nostro ordinamento giuridico, ma non cederanno mai al ricatto di abolire il 41 bis“. E’ quanto dicharato dall’on Alfredo Antoniozzi vice capogruppo di Fratelli d’Italia alla Camera.

Dispiace per le condizioni di salute di Cospito -che sono certamente attenzionate come è obbligo che sia ma la Cassazione ha detto che la misura è adeguata nei suoi confronti. Cospito, peraltrochiede una cosa per noi impossibile e cioè l’abolizione dell’istituto per tutti, che significa per mafiosi e ndranghetisti. Non entriamo nel merito delle sue richieste legali che spetta ai giudici valutare, e mi riferisco alla domanda degli arresti domiciliari, ma quelle politiche sono per noi irricevibili, anche e soprattutto nel nome dei martiri delle mafie“, conclude Antoniozzi.

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