Confesercenti: “nel 2022 il Pos è costato 5 miliardi alle imprese”

Secondo la Confesercenti nel 2022, l’uso di carte e bancomat è costato alle imprese tra commissioni e costi accessori almeno 5 miliardi di euro.

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Confesercenti, in vista del Tavolo tecnico per il taglio delle commissioni sui pagamenti tramite Pos, convocato dal ministero dell’Economia per venerdì 17 marzo, rimarca che: “l’uso di carte e bancomat è costato alle imprese nel 2022 – tra commissioni e costi accessori – almeno 5 miliardi di euro. Un onere proporzionalmente più gravoso soprattutto per le attività di minori dimensioni – in particolare del commercio – che vedono restringersi i margini a causa dei costi delle commissioni”. Il tavolo – spiega Confesercenti – è l’occasione per mettere finalmente il punto a una questione aperta da oltre dieci anni – l’obbligo è stato previsto per la prima volta dal Decreto Crescita 2.0 nel 2012 – caratterizzati da rinvii, polemiche, provvedimenti contraddittori e promesse mai mantenute”.

“Una maggiore diffusione della moneta elettronica favorirebbe la modernizzazione del sistema economico del paese, un obiettivo che Confesercenti condivide. Ottenerlo con un obbligo calato dall’alto crea però una distorsione a sfavore degli esercenti: per questo i provvedimenti di questo tipo sono solitamente accompagnati da agevolazioni, non solo da sanzioni. Al tavolo proporremo di costituire un osservatorio per rendere finalmente chiari i costi attuali della moneta elettronica. Ma anche di rendere gratuite le transazioni sotto i 30 euro per le attività sotto i 400 mila euro di fatturato annuo, aiutarle a dotarsi di dispositivi contactless e di predisporre un nuovo più ampio credito di imposta, della durata di tre anni, su tutte le transazioni”, conclude l’associazione.

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