Cospito: “dicono che divento scemo se non mangio”. In carcere gli vietano il medico

"Ci impediscono il diritto alla salute e impauriscono Alfredo": così il legale di Cospito dopo che all'anarchico è stato vietato di ricevere un medico specialistico

StrettoWeb

‘Dicono che resto mezzo scemo, sulla sedia a rotelle con il lecca lecca in bocca”. Lo ha detto Alfredo Cospito, l’anarchico in sciopero della fame e detenuto al 41 bis al suo avvocato, Flavio Rossi Albertini. Cospito si trova ricoverato nel reparto 41 bis dell’ospedale San Paolo, dove oggi sono andati in visita il direttore del carcere di Opera, il direttore sanitario dell’ospedale e il garante nazionale dei detenuti. Non è noto chi abbia fatto le dichiarazioni riportate dall’anarchico e il difensore esclude si tratti del garante.

‘Alfredo riferisce che gli hanno fatto dichiarazioni sibilline e che lo vogliono spaventare avvisandolo che il cuore può cedere all’improvviso lasciandolo ‘mezzo scemo, sulla sedia a rotelle con il lecca lecca in bocca’. Lui non sa quanto vogliono spaventarlo e quanto di vero ci sia. Teme l’alimentazione forzata” spiega il difensore che riferisce anche una ”grande censura sui telegrammi, in due giorni”.

“Impediscono il diritto di salute del detenuto”

Ci impediscono il diritto alla salute, secondo loro un solo medico deve provvedere alle necessità di cure di un detenuto al 140esimo giorno di digiuno“, afferma ancora l’avvocato. Il legale ha reso nota una comunicazione del direttore del carcere di Opera con la quale è stata respinta la richiesta avanzata dalla difesa di fare accedere nella struttura protetta dell’ospedale San Paolo di Milano, dove attualmente si trova il 55enne, un medico per sottoporre a visita specialistica il detenuto. Nella comunicazione il direttore di Opera afferma che “Cospito è sottoposto a visite mediche da parte di sanitario di fiducia e quindi il suo diritto è già stato soddisfatto. Pertanto tenuto conto del fatto che il detenuto è sottoposto al regime di cui all’art 41 bis Ip per recidere ogni contatto con il mondo anarchico, non si ritiene di dover ammettere ulteriore sanitario, al fine di non pregiudicare la ratio del provvedimento“.

Condividi