Cospito gioca con la morte, prende integratori e poi smette: vuole essere lucido

Beve quattro litri di acqua zuccherata al giorno: Alfredo Cospito continua a sfidare la morte in attesa che il tribunale si esprima sulla richiesta dei domiciliari

StrettoWeb

Sono passati cinque mesi dall’inizio dello sciopero della fame per protestare contro il 41bis e le condizioni di Alfredo Cospito continuano a preoccupare. L’anarchico è ricoverato nel reparto di medicina penitenziaria dell’ospedale San Paolo di Milano. In base a quanto si apprende da fonti Dap e ospedaliere, venerdì scorso, l’esponente della Fai aveva reintrodotto qualche integratore. Oggi però ha ripreso ad andare avanti solo con acqua e zucchero. Attualmente assume quattro litri di liquido al giorno ed è probabile che la situazione si aggravi ulteriormente.

Da quanto è trapelato da fonti carcerarie, Cospito venerdì scorso avrebbe ripreso gli integratori in vista dell’udienza del 24 marzo. Quel giorno, infatti, davanti al Tribunale di Sorveglianza di Milano si discuterà sulla richiesta avanzata dalla difesa di differimento pena. L’esponente della Fai vuole arrivare all’appuntamento lucido e per questo ha reintrodotto il complesso B e un multivitamico completo, e solo oggi, dovrebbe assumere un farmaco che serve per i danni a livello del sistema neurologico periferico.

Integratori che da questa sera sospenderà, hanno riferito fonti sanitarie: da domani salvo ripensamenti, andrà avanti con il digiuno o di nuovo ad acqua con zucchero o sale.

Già la scorsa settimana, il medico consulente che aveva visitato Cospito, aveva riferito ai legali che le sue “condizioni nutrizionali” stavano “peggiorando“. Inoltre aveva espresso preoccupazione per i “danni irreversibili” a causa del lungo periodo trascorso senza assumere cibo.

Si attende ora la decisione del Tribunale di Sorveglianza che venerdì prossimo ha fissato udienza per discutere sulla richiesta avanzata dalla difesa di differimento pena, per motivi di salute. Gli avvocati di Cospito chiedono la detenzione domiciliare a casa della sorella. Se i magistrati dovessero accogliere l’istanza, di fatto verrebbe revocato il regime del carcere duro contro cui l’anarchico sta digiunando dallo scorso 20 ottobre.

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