Sta facendo molto discutere, in Spagna, il caso di Ana Obregón, attrice spagnola che in passato ha partecipato anche a diverse serie tv e film italiani. La donna, infatti, è diventata madre a 68 anni con la maternità surrogata – come riporta l’ultimo numero del magazine Hola – scatenando un grande dibattito in Spagna. La prima pagina mostra la Obregón su una sedia a rotelle all’uscita di un ospedale di Miami e con la figlia neonata in braccio. “È arrivata una luce piena di amore nella mia oscurità”, ha poi confermato su Instagram la diretta interessata.
Si è chiesta “una discussione seria” sul tema da parte del centrodestra del paese iberico, mentre il Governo di centrosinistra vuole ribadire la propria posizione contraria agli “uteri in affitto” e “all’illegalità” della “maternità per sostituzione” in patria. In Spagna, adozioni e prese in affidamento di minori da parte di coppie gay sono legali dal 2005, ma questa discussione ha toccato i risvolti bioetici e sociali della gestazione per altri.
“Come sapete, è una pratica illegale in Spagna – ha ricordato ad esempio il Ministro delle Pari Opportunità Irene Montero (Podemos) – non dimentichiamoci delle donne che ci sono dietro questi casi, vittime di una chiara discriminazione per povertà”. Il Ministro della Presidenza Félix Bolaños (Partito Socialista) ha poi ribadito: “non commento circostanze personali – ha dichiarato – ma ricordo che i corpi delle donne non possono essere né comprati né affittati”. Da parte sua, il Partito Popolare (centrodestra) ha chiesto di rivedere la normativa. “Ma il dibattito esiste e sulla questione va messo ordine, perché se da un lato la pratica è illegale, ci sono spagnoli che vi stanno facendo ricorso in altri Paesi”, ha osservato il leader della formazione, Alberto Núñez Feijóo. Apertamente favorevole invece a una maternità “altruista” il partito liberale Ciudadanos.