La super coppia Latella-Falcomatà e l’ennesima umiliazione della città

Falcomatà difende Latella dicendosi "orgoglioso" di mister "ti mangiu u cori", nonchè "governo melone". Quale altra mortificazione deve subire questa città?

StrettoWeb

La città di Reggio Calabria ha fatto l’ennesima colossale figuraccia nazionale a causa della bassezza della classe politica che la amministra. Uno dei principali esponenti dell’Amministrazione Comunale, infatti, è finito su Striscia La Notizia per il suo tragicomico intervento contro l’autonomia differenziata in consiglio Comunale. Milioni di telespettatori hanno visto il video e avranno pensato come dobbiamo essere ridotti, in questa città, per avere rappresentanti di questo tipo.

Giovanni Latella non è nuovo a queste gaffes: ne ha collezionate numerose ad ogni evento pubblico, la più inquietante nel 2019 quando urlò “ti mangiu u cori” a un lavoratore dell’Avr che protestava. In una città normale, si sarebbe dovuto dimettere nella vergogna già allora invece il sindaco Falcomatà lo difese e dopo un anno lo ricandidò. Latella ottenne 595 voti di preferenza, secondo solo a Brunetti (828) nella lista di Italia Viva, il partito di Matteo Renzi, riuscendo a rientrare in consiglio comunale grazie alla vittoria del centrosinistra al ballottaggio nelle elezioni macchiate dallo scandalo dei brogli elettorali evidenziato dalla maxi inchiesta della Procura nei confronti del capogruppo del Partito Democratico, Antonino Castorina.

Doveva essere il “secondo tempo” di Falcomatà, per rifarsi di tutti gli errori del primo, e invece la consiliatura è rapidamente degradata dopo la condanna rimediata dal primo cittadino nel processo Miramare e confermata dalla Corte d’Appello, che ha parlato di “interesse personale” del Sindaco nell’affidamento di un bene pubblico così importante a un amico violando tutte le normative vigenti. Falcomatà, nonostante la doppia condanna, non si è ancora dimesso. La Procura ha aperto un’altra inchiesta, “Miramare bis“, per la mancata costituzione del Comune quale parte civile nel processo, ipotizzando anche in questo caso ulteriori irregolarità da parte di Falcomatà per interessi personali, stavolta “patrimoniali”, violando le normative vigenti. Il sindaco sospeso, dopo la condanna ha avuto il coraggio di chiedere alla città di “resistere ancora un po‘”, in attesa che il reato vada prescritto e lui possa tornare al suo posto.

Intanto Castorina popola i social network con video realizzati insieme a pornostar, e stamani l’apice del degrado: Falcomatà, il sindaco sospeso per azioni illegali, difende Latella perché “è una delle persone più oneste che io conosca“. A parte il fatto che dopo quello che ha combinato da Sindaco, la credibilità di Falcomatà sul tema dell’onestà rasenta quella di Putin sul pacifismo, o di Speranza su diritti e libertà individuali, o ancora quella di Matteo Messina Denaro sul tema della legalità. Ma in ogni caso, quello che viene contestato a Latella non è la disonestà. E c’è anche di più. Falcomatà, da condannato e pluri indagato per abusi gravissimi nella gestione della cosa pubblica, non solo continua a dare patenti di onestà ai suoi amici, ma soprattutto si dice “orgoglioso che Latella sieda in consiglio comunale“. Orgoglioso! Di “ti mangiu u cori“, “governo melone“, “piano marsel“, “fatemi parlare, fatemi parlare” mentre nessuno lo interrompeva. Al massimo qualcuno ridacchiava. Persino Brunetti, come si vede chiaramente nel video, si mette le mani ai capelli mentre Latella farfuglia per tre minuti nell’aula del civico consesso reggino. Falcomatà, invece, lo seguiva da casa ed evidentemente gongolava: “minchia che bravo mio compare, guarda come parla bene, è proprio un grande il mio prode Latella! Menomale che l’ho candidato e i miei valorosi concittadini lo hanno eletto e rieletto! Come farei senza questi riferimenti intellettuali, ora sì che Calderoli e la Lega hanno paura di fare l’autonomia differenziata: a Reggio c’è Latella che difende i diritti del Sud! Reggio non si Lega, Falcomatà non si Lega, Latella non si Lega, terzo tempo arriviamoooo“.

Falcomatà, nel suo improbabile post facebook odierno, spiega che il povero Latella è intervenuto dopo 8 ore di dibattito. Quindi era stanco, dovremmo comprenderlo. Gli altri, invece, non erano stanchi? I vicini di banco che appena inizia a parlare si allontanano per la vergogna, non erano lucidi? E i medici che dopo 8 ore in sala operatoria continuano a lottare per salvare la vita al paziente, che cosa dovrebbero dire? I giornalisti che per otto ore devono lavorare sorbendosi i vari Latella di turno? Il problema è che questa classe dirigente ha confuso le aule di Palazzo San Giorgio con lo spogliatoio di un campetto di calcetto, e non è una novità di oggi o un’esclusiva di Latella. Ed è un degrado che coinvolge tutta la classe politica reggina, opposizione compresa, e che lascia impotenti.

Quale futuro per questa città?

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