Messina Denaro, l’avvocato rinuncia nonostante le minacce: “scenari inquietanti”

L'avvocato Montante non difenderà Matteo Messina Denaro: il legale, al quale è stata assegnata la sorveglianza armata, non si è lasciato piegare dalle minacce

StrettoWeb

E’ inquietante quanto accaduto all’avvocato d’ufficio di Matteo Messina Denaro. Dopo che il legale ha rinunciato a difendere il boss sono arrivate le minacce. Sembra quasi un ritorno agli anni ’80. “L’udienza del 23 marzo è stata fissata per l’arringa conclusiva. A questo punto però non escludo che i tempi per la conclusione del processo possano allungarsi poiché alla luce di quanto è successo potrebbero aprirsi nuovi preoccupanti scenari“. E’ quanto dichiarato all’AGI dell’avvocato Roberto Avellone. Avellone è il legale di parte civile nell’ambito del processo sulle stragi che si celebre a Caltanissetta nei confronti di Messina Denaro, ritenuto uno dei mandanti.

Già qualche giorno fa la nipote di Messina Denaro, Lorenza Guttadauro, aveva rinunciato a difendere lo zio. La legale è figlia di Rosalia, sorella del boss arrestata il 3 marzo.

Calogero Montante, avvocato d’ufficio del boss ha denunciato di aver subito delle minacce di morte: “Sono un amico di Matteo, perché non lo vuoi difendere? Vuoi morire?“. E’ questo l’inquietante contenuto di una telefonata che una ignoto avrebbe fatto a Montante, nominato dalla Corte d’Assise d’Appello di Caltanissetta, legale d’ufficio del boss. Minacce di morte che il legale avrebbe ricevuto mentre era nel suo studio di Canicattì.

L’avvocato Montante non difenderà Matteo Messina Denaro

Nell’ultima udienza l’avvocato aveva resa nota l’intenzione di rinunciare al mandato di difensore d’ufficio di Matteo Messina Denaro. Dopo la denuncia di minacce fatta alla Squadra Mobile di Agrigento non ha voluto rilasciare dichiarazioni. I magistrati della procura di Agrigento stanno indagando per risalire all’autore della telefonata. Ma l’avvocato Montante, intanto, ha comunque rinunciato all’incarico di difensore d’ufficio dell’ex superlatitante. Nella prossima udienza la corte d’Assise d’Appello non potrà fare altro che prenderne atto.

Per il penalista è ora scattata la vigilanza armata. Nell’udienza dello scorso 9 marzo, l’avvocato Montante aveva sostenuto di essere incompatibile con la nomina a difensore di Messina Denaro, appena ricevuta. La motivazione sta nel fatto che in passato è stato difensore d’ufficio del falso pentito Vincenzo Scarantino. Montante ha difeso Scarantino sia nel Borsellino quater che in appello. Ma non solo. Ha anche ricoperto la carica di vice procuratore onorario alla procura di Palermo. Quest’ultima eccezione, però, è stata rigettata dalla Corte.

Si analizzano i tabulati telefonici

Dall’analisi dei tabulati hanno preso il via le indagini della Squadra Mobile di Agrigento, dopo la telefonata minatoria ricevuta dall’avvocato Calogero Montante. Gli inquirenti si stanno concentrando sulla fascia delle ore 14 di sabato 11 marzo. La chiamata è arrivata alle 14:02 sul telefono cellulare del legale. L’utenza è collegata, in deviazione di chiamata, con quella dello studio legale di Canicattì.

L’avvocato Montante, mercoledì scorso, è stato nominato, nel foro di Caltanissetta, difensore d’ufficio di Matteo Messina Denaro. Si tratta del processo d’appello sui mandanti delle stragi di Capaci e via D’Amelio, in corso a Caltanissetta, dove il boss è imputato. Un procedimento per il quale è stato già condannato all’ergastolo in primo grado, quando era ancora latitante.

Sabato, dopo la rinuncia dell’avvocato, è arrivata la telefonata anonima. L’uomo, dall’altra parte della cornetta, ha più volte ha affermato: “Perché non hai difeso Matteo?“. Il legale ha subito chiesto con chi stesse parlando e l’interlocutore ha risposto: “Nun ti preoccupari“. Ieri, il legale di Canicattì si è presentato al commissariato e ha sporto denuncia. La polizia ha avviato le indagini. Verranno ora acquisiti i tabulati telefonici della compagnia Wind Tre e verranno analizzati concentrandosi sulla fascia oraria in cui è stata fatta la telefonata.

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