“Nella zona sud della città di Messina e, più precisamente, nel villaggio di Mili Moleti, si vuole realizzare un nuovo impianto per la raccolta e la lavorazione dell’umido: una struttura, la cui possibile realizzazione sta destando molta preoccupazione fra gli abitanti della zona. Ho raccolto con interesse la petizione di residenti, commercianti e imprenditori della zona che, da Tremestieri fino al Comune di Itala, si oppongono a questa decisione perché lamentano la vicinanza di questo impianto alle abitazioni. Ritengo opportuno sottolineare che gli impianti di compostaggio sono indispensabili per il riciclo della componente organica dei nostri rifiuti, a maggior ragione se dalla seconda fase del trattamento integrato si creasse energia pulita per abbassare le bollette dei cittadini. Risulta, però necessario, tenere conto delle peculiarità della zona dove si vuole far sorgere, vista la presenza della trafficata statale 114, del Palasport, frequentato giornalmente da un cospicuo numero di bambini, ragazzi ed adulti, della vicinanza al porto di Tremestieri e alla zona commerciale limitrofa. Imporre, infatti, il passaggio di potenziali 50 mila tonnellate di rifiuti proveniente da la città Messina e dai 22 comuni della provincia jonica, percorrendo anche 50 – 60km su gommato pesante e passando dal centro abitato, in un punto del territorio con evidenti difficoltà viabili, andrà ad appesantire ulteriormente una frazione che deve già fare i conti con le esalazioni dell’ormai famigerato depuratore, esacerbando una situazione già al limite per i cittadini”, dichiara la senatrice messinese del MoVimento 5 Stelle, Barbara Floridia.
Sulla questione interviene anche Domenico Gabriele Ferrante, Consigliere del MoVimento 5 Stelle originario della zona: “mi chiedo come l’Amministrazione del Comune di Messina abbia potuto dare disponibilità per un impianto così impattante in piena area residenziale e in una frazione per nulla idonea dal punto di vista viabile e che deve già fare i conti con le costanti esalazioni del depuratore. Dato che hanno proposto l’eliminazione dello sconto sulla componente variabile del tributo TARI a fronte dell’auto-conferimento alle isole ecologiche, queste ultime saranno sempre meno frequentate, perché non pensare alla loro riconversione in piccoli impianti intermedi di compostaggio cittadino e realizzare sul resto della fascia jonica quelli integrati, lontano dai centri abitati, al fine di diluirne l’impatto sulla cittadinanza?”.