Messina, all’Università convegno sull’immigrazione: “la nostra città è accogliente” | INTERVISTE

Messina una città multirazziale dove le comunità straniere ne sono parte integrante

Messina, convegno sull'immigrazione: le parole del rettore Cuzzocrea
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Messina è una delle città che annovera una considerevole presenza di comunità straniere che, ne fanno parte integrante e, con il loro lavoro, a volte oscuro, contribuiscono ad accrescere l’economia soprattutto nel settore del terziario. La presenza più numerosa viene dallo Sri Lanka circa il 34%, quindi la comunità Filippina con il 21% circa e poi, i cittadini provenienti dalla Romania oltre 10%. Interessante convegno tenutosi all’Università di Messina, sulle  “Comunità Straniere, i bisogni e le necessità nella città di Messina”, organizzato dalla Cisl e dell’Anolf (Associazione Nazionale Oltre Le Frontiere); significativa la presenza della Caritas Diocesana, dell’Ufficio Migrantes, e di altre organizzazione religiose e laiche. Padrone di casa il Rettore Salvatore Cuzzocrea, ha sottolineato che “guardandosi in giro e soprattutto, vivendo nella città, non vede “stranieri” bensì, “persone”. “La presenza degli studenti stranieri nei diversi corsi di laurea, è costante e qualificata; nella residenza universitaria dell’Annunziata- dice Cuzzocrera- sono ospitati, con le sovvenzioni dell’Università, più di 60 studenti vietnamiti come diversi gli studenti Afgani”. Il Rettore ha anche parlato “degli studenti provenienti dall’Ucraina e di come, l’Università di Messina ha preso una posizione netta nei confronti dell’Ucraina, a tutela degli studenti, delle donne e degli uomini rispetto ad una invasione che non ha nessuna giustificazione”. Presso l’Ateneo messinese, prosegue il Rettore, “è operativo il centro per l’immigrazione che si occupa dei ragazzi extracomunitari che vengono a studiare a Messina, Cuzzocrea conclude il suo intervento affermando che la sera, nei locali del Rettorato, fino a mezzanotte si trovano tanti studenti stranieri di diverse etnie che si incontrano, stanno insieme, si confrontano in un luogo, che prima era precluso chissà per quale motivo”.

Nino Alibrandi, segretario generale della Cisl Messina ha affermato che “le comunità straniere sono parte integrante della città, dando un contributo notevole alle famiglie messinesi perché, il più delle volte, seguono gli anziani, i bambini con amore e grande senso di responsabilità”. Alibrandi è dell’avviso che “occorre fare rete in modo che tutte le associazioni che, a vario titolo si occupano di accogliere le comunità straniere, possano fare emergere quelli che sono i bisogni che le etnie straniere trovano nel territorio messinese, promuovere un collegamento”. Alibrandi evidenza “che la Cisl si occupa di accompagnare, nel mondo del lavoro, molti stranieri per evitare che cadano nelle mani di affaristi senza scrupoli”. “Quindi– rimarca- un percorso anche di legalità in sinergia con le parti sane della città, Istituzioni, Università, Amministrazione Comunale, Caritas in modo da poter mettere a sistema la presa in carico delle comunità straniere ed aiuarli in tutte le fasi dell’inserimento sociale”.

Messina, Alibrandi: "gli stranieri sono parte integranti del territorio"

La Presidente Nazionale di Analf, Maria Ilenia Rocha, per la prima volta in Sicilia, ha presentato il ruolo fondamentale di Analf che “è quello di parlare e presentare tematiche importanti come integrazione ed inclusione; non dare solo visibilità ma opportunità al complesso mondo dell’immigrazione”. Messina ha detto la Rocha, “è una comunità molto accogliente nonostante il momento difficile. Il lavoro è dignità, emancipazione, libertà, conoscenza, grazie al lavoro si ottiene inclusione e integrazione”. Per questo motivo, conclude la Presidente Nazionale, “insieme alla Cisl si lavora per consentire un corretto inserimento nel mondo del lavoro”.

Messina, Maria Ilenia Rocha: "la città è accogliente"

Valentina Campanella, Presidente Regionale di Anolf, parla di Messina “come città dove la presenza delle comunità straniere è molto rilevante; non solo prima accoglienza ma tutto ciò che avviene dopo cioè, interazione ed integrazione”. Messina, ha affermato la Campanella, “come città da dover partite per nuove politiche da proporre al Governo regionale”.

Messina, Campanella: "qui è forte la presenza degli immigrati"

Yohannes Gebrehiwot, presidente provinciale Anolf ha parlato del lavoro che “l’Anolf fa soprattutto avendo attivato uno sportello per accogliere e seguire i bisogni delle comunità straniere che giungono a Messina”.

Messina, Johannes Gebrehiwot: "l'Anolf si occupa dell'integrazione dei migranti"

Il Diacono Santino Tornesi, direttore regionale e diocesano dell’Ufficio Migrantes ha parlato “della presenza abbastanza stabile per quanto riguarda le immigrazioni. Alcune comunità sono ormai strutturate nella città però, chiedono assistenza, accompagnamento per avere ancora più possibilità di cittadinanza attiva, di autodeterminazione”. Un organismo della Chiesa come l’ufficio Mograntes ha proseguito il Diacono Tornesi, “cerca di lavorare per fare in modo che chi è presente nella città, possa diventare sempre più una risorsa”, il quale sottolinea come “la società multiculturale, spesso non è voluta da chi “ha paura” non si sa di che cosa; essa però, è presente perché le persone arrivano per tanti motivi, principalmente perché vanno alla ricerca di un futuro migliore, di un futuro che possa aiutare se stessi e le loro famiglie. Il compito di tutti è quello di fare diventare la nostra una società multiculturale”. Messina, ha concluso il Direttore dell’Ufficio Migrantes, “è cambiata sia dal punto di vista economico che culturale anche se gli orientamento nazionali creano barriere agli stranieri; la Legge Bossi/Fini dovrebbe essere cambiata per dare dignità e diritti a coloro che vivono in Italia e soprattutto a chi è nato nel territorio nazionale”.

Messina, convegno all'Università sull'immigrazione: le parole di Santino Tornesi

Significative anche le testimonianze di Padre Antonino Basile, Direttore della Caritas Diocesane e di Fabio Rossi, docente di linguistica italiana, comunicazione e giornalismo all’università di Messina.  Certamente, il principale motivo di ingresso in Italia è l’acuirsi e il protrarsi delle guerre in Siria, in Yemen, nella Repubblica Centrafricana, in Sud Sudan, in Congo e in Venezuela, in Afghanistan per ultima dall’Ucraina. L’aumento della povertà, le crisi climatiche la desertificazione dovuto allo sfruttamento delle risorse del suolo da parte delle multinazionali, di quelle Holding che guardano solo al profitto e non al rispetto della dignità umana. Accogliere è un dovere come diventa fondamentale lavorare affinchè, le comunità straniere possano trovare lavoro e beni di consumo nei loro paesi di origine in modo da far tornare a vivere Stati che potrebbero avere solidità economica.

 

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convegno immigrazione messina
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