Mimmo Creazzo parla dopo 3 anni di fango: “sono un uomo migliore e tornerò in politica. E se potessi parlare a Jole Santelli…”

Mimmo Creazzo torna a parlare dopo tre anni di gogna giudiziaria e mediatica per l'inchiesta Eyphemos: cita Manzoni e Nordio, ripercorre con commozione tutta la drammatica vicenda che l'ha colpito "rendendomi un uomo migliore", e rilancia l'impegno politico al servizio del suo territorio. L'intervista completa

Mimmo Creazzo torna a parlare dopo tre anni di fango: l'intervista completa ai microfoni di StrettoWeb
StrettoWeb

Se dovessero chiederci cosa significa “senso dello Stato”, noi risponderemmo con un nome e un cognome: Mimmo Creazzo. 45 anni, da 24 nella Guardia di Finanza, una passione viscerale per la politica più sana e genuina, quella svolta per inseguire il sogno di un futuro migliore, Creazzo è stato per 8 anni Sindaco del suo Paese, Sant’Eufemia d’Aspromonte, per due anni Presidente del Parco Nazionale d’Aspromonte e alle elezioni regionali del 26 gennaio 2020 era stato eletto consigliere regionale con oltre 8 mila preferenze, risultando il candidato più votato della lista di Fratelli d’Italia nella provincia di Reggio Calabria. Doveva diventare il Presidente del Consiglio Regionale della sfortunata consiliatura di Jole Santelli, e invece pochi giorni dopo la proclamazione, il 25 febbraio veniva arrestato nell’ambito dell’inchiesta Eyphemos con la terribile accusa di “voto di scambio politico mafioso”. Dopo tre anni esatti, lo scorso 17 febbraio il Tribunale di Palmi lo ha assolto con la formula piena “perchè il fatto non sussiste”, e oggi Creazzo è tornato a parlare in pubblico per la prima volta tramite i microfoni di StrettoWeb.

Citando Manzoni e il ministro Nordio, ringraziando il vice ministro Cirielliche mi è sempre stato vicino prima, durante e dopo questa brutta storia”, e svelando cosa vorrebbe dire oggi a Jole Santelli se solo potesse parlarle, Creazzo sfiora la commozione quando ripercorre le ripercussioni della gogna mediatica subita sulla propria pelle e sulla vita della propria famiglia. Ma ne esce a testa alta, dimostrando un grandissimo senso delle istituzioni e sentendosi “arricchito” da un’esperienza “che in ogni caso mi ha fatto crescere, mi ha fatto diventare un uomo migliore”.

La terribile notte del 25 febbraio 2020, quando “mi è crollato il mondo addosso”

Inevitabile partire dal giorno in cui tutto ha avuto inizio. “Quella notte mi è crollato il mondo addosso, perchè tutto mi sarei aspettato tranne sentirmi suonare a casa la Polizia per sentirmi dire che c’era un mandato di arresto nei miei confronti. Essendo anche io un appartenente alle forze dell’ordine, ho grande stima per tutte le forze dello Stato: lì per lì ho pensato che se mi stavano arrestando, avrò pur commesso qualche errore. Certamente non me ne ero accorto, certamente lo avrei potuto spiegare, ma non pensavo assolutamente che l’accusa potesse essere legata alla campagna elettorale delle Regionali: io facevo il Sindaco di Sant’Eufemia da otto anni, facevo il Presidente del Parco Nazionale d’Aspromonte da due anni, e quindi mi sono dato la spiegazione di quell’arresto ipotizzando di aver firmato qualche atto sbagliato senza accorgermene o qualcosa di questo tipo che avrei potuto chiarire. Invece poi mi sono accorto che era tutto legato alla campagna elettorale per le elezioni Regionali con l’accusa di voto di scambio politico mafioso, per cui l’accusa ha chiesto 16 anni di carcere! Ho quindi capito subito che era tutto un grande errore, ma c’è stato il meccanismo della gogna mediatica che non mi ha permesso di difendermi subito, l’ho dovuto fare nel rispetto delle istituzioni e dei tempi della giustizia. Sono rimasto in silenzio per tre anni, questa è la prima volta che io parlo pubblicamente dopo l’arresto, e mi sono difeso nelle aule di tribunale portando i fatti, i documenti e dimostrando che ero assolutamente estraneo a queste vicende”.

Creazzo dimostra tutto il suo senso dello Stato quando, con una genuina sincerità che si legge negli occhi, evidenzia con fermezza che “le istituzioni vanno sempre rispettate perchè sono l’unica via che abbiamo per vivere la nostra Repubblica sotto i principi democratici. Continuo quindi ad avere il massimo rispetto nei confronti di tutti gli organi dello Stato, e voglio che quello che è accaduto a me non si ripeta mai più per nessuno, nell’interesse della Repubblica e di tutti i cittadini della Repubblica. Non sono cambiati i principi miei e della mia famiglia, anche se molte volte c’è la tentazione di lasciarsi andare. Ma quello è un sentimento di rabbia, e la rabbia non è mai una buona consigliera. Ho avuto il modo e il tempo di rimanere in silenzio, razionalizzare tutto quanto e fare in modo che tutto potesse essere rapportato in modo positivo, come crescita. Non bisogna abbandonarsi alla rabbia e al rancore, che portano solo a conseguenze negative e non risolvono il problema. Io ho solo cercato di risolvere il problema: anche io trarrò benefici da tutta questa storia, c’è voluto del tempo per razionalizzare tutto, ma ho vuto la forza di farlo e forse ho retto sotto l’aspetto morale e psicologico proprio perchè sono riuscito a razionalizzare tutto questo e portarlo a una visione positiva”.

Gli errori giudiziari e l’appello al ministro Nordio

Alla domanda se quello subito è stato “soltanto” un brutto errore giudiziario, o un tentativo politico di strumentalizzare la giustizia, Creazzo risponde con l’ennesima lezione di senso civico e rispetto delle istituzioni repubblicane: “innanzitutto diciamo che è stato un grandissimo errore: non lo diciamo noi ma l’ha detto il Tribunale. Potremmo essere tentati di dire che c’è stata una strumentalizzazione politica, ma siccome noi siamo persone serie, prima di poter parlare e di dire determinate cose dobbiamo avere delle prove. E le prove non ce le abbiamo. Quindi non lo diciamo. Potremmo fare delle deduzioni, però le deduzioni sono quelle che hanno fatto a me. In molti casi illazioni. E siccome io non voglio ripetere lo stesso errore con altri, dico che è stato solo un grandissimo errore. Poi vedremo cosa emergerà dagli accertamenti ulteriori che la Procura farà per comprendere cos’è accaduto“. Sulle intercettazioni, poi, Creazzo lancia un appello al ministro Nordio che “dovrebbe interessarsi del caso Eyphemos”.

Un grande progetto politico stroncato e la volontà popolare ribaltata dalla Procura

Mimmo Creazzo ripercorre le tappe del progetto politico che aveva costruito: “si era creato un bellissimo percorso e c’era un grande entusiasmo. Volevamo fare qualcosa di rivoluzionario per normalizzare la Calabria: purtroppo non ci è stato consentito. E’ questo che ci lascia l’amaro in bocca. Tutto quello che pensavamo di poter realizzare è svanito nel nulla. Lo smacco sa qual è? Io sono stato fermato e arrestato con l’accusa di voto di scambio politico mafioso. La ratio della legge sul voto di scambio politico mafioso è quella di non alterare la volontà dei cittadini, e quindi di far rispettare i principi democratici in materia di elezioni. In realtà, non siamo stati noi a ribaltare questo principio, ma è stato chi doveva difendere questo principio che ha fatto sì che i cittadini che liberamente mi hanno votato, non hanno avuto il loro legittimo rappresentante. Questo lascia l’amaro in bocca, ma anche questo l’ho dovuto superare. Tutto ciò che non uccide fortifica, tutto quanto noi dobbiamo cercare di volgerlo al bene”. Qui Creazzo cita Manzoni, “che Dio non turba mai la gioia dei suoi figli, se non per prepararne loro una più certa e più grande”, evidenziando come “da questa vicenda, tutti quanti siamo usciti assolutamente migliorati. Certamente ci saranno dei risvolti positivi, indipendentemente da quella che sarà la mia carriera politica o il mio impegno in politica, che ci sarà, lo voglio dire immediatamente che ci sarà, però saremo più consapevoli e tutto ciò che è avvenuto a me, mi auguro che in futuro non avvenga a nessun altro. E’ la cosa più importante, ed è un appello che rivolgo ai politici: i politici, nel fare politica, devono pensare a ciò che vogliono fare nell’interesse dei cittadini e del territorio; non devono pensare a ciò che fa il politico che hanno accanto. La politica ha perso la prospettiva, il sogno, la realizzazione e la concretezza: si deve riappropriare di questo. Hanno cancellato me, ma effettivamente non ho visto dei giganti poi che siano stati anche solo in grado di prospettare qualcosa di diverso”.

L’impegno per Sant’Eufemia “continuerà sempre” e il nuovo progetto politico

Le carte dell’inchiesta hanno confermato che dopo 8 anni di amministrazione Creazzo, il Comune di Sant’Eufemia aveva i conti in ordine con un bilancio virtuoso mentre oggi ci sono difficoltà dopo la gestione dei commissari giunti nel paese aspromontano per lo scioglimento deliberato per sbaglio, “senza commissione d’accesso, per tre scambi di persone, tutti assolti per non aver commesso il fatto”. Creazzo non ha mezzi termini e ribadisce il viscerale amore per il suo paese: “continuerò sempre ad impegnarmi per Sant’Eufemia, anche a supporto dell’attuale amministrazione, affinchè non mi veda come un avversario. Lo farò in modo completamente gratuito senza interessi personali, senza voler alcun incarico istituzionale, perchè è il mio paese e ne sarò sempre al servizio, nell’unico interesse della comunità. Ho la politica nel sangue, ho un enorme affetto per il Comune di Sant’Eufemia d’Aspromonte, conosco benissimo tutte le dinamiche interne dell’ente e sicuramente posso dare una mano”.

Ma ovviamente il suo percorso politico ripartirà da più in alto, dove merita di stare. “L’idea per il futuro è quella di continuare a fare politica, ancora non so in che termini perchè non ci sono scadenze elettorali immediate quindi non so nel partito come e quando. L’onorevole Edmondo Cirielli, oggi vice ministro degli Esteri, mi è sempre stato molto vicino anche quando nessuno avrebbe scommesso su di me anzi tutti quanti tentavano di allontanarsi di me. Mi è sempre stato vicino, prima che accadesse tutto questo, durante e anche adesso che è tutto finito. Troveremo la strada giusta per impegnarsi nell’interesse del territorio: la politica si deve fare assolutamente per passione. Ruoli e incarichi arrivano solo come conseguenza, se arrivano, nell’unico interesse dei cittadini e del territorio, altrimenti non servono a nulla”.

Il messaggio a Jole Santelli: “oggi le direi del mio dispiacere per averla messa in difficoltà, anche se non per colpa mia. Mi dispiace tantissimo che non ci sia più”

In conclusione, Creazzo racconta il rapporto con il compianto governatore Jole Santelli: “purtroppo non ho avuto la possibilità di chiarire la mia posizione con Jole Santelli. Ci eravamo sentiti pochi giorni prima dell’arresto: fu lei a chiamarmi per farmi gli auguri dopo la proclamazione a consigliere regionale. Mi disse che ci saremmo visti presto. Oggi, se potessi parlarle, le direi che mi dispiace di averla messa in difficoltà, non avrei voluto, però non è stata colpa mia. Purtroppo è accaduto tutto questo e sarei pronto a ripartire insieme a lei, e mi dispiace tantissimo che non ci sia più lei, perchè era un ottimo governatore“.

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