Il prossimo 17 marzo sulle varie piattaforme Social Network presenti nella rete, sarà disponibile la conversazione, organizzata dal Circolo Culturale “L’Agorà”, sul tema “Piazza De Nava 2.zero: una lunga e sconcertante storia”. L’area in argomento rappresenta uno degli ultimi simboli storici della città di Reggio Calabria sta per essere demolito, in barba alle regole, per fare spazio alla realizzazione di una gelida superficie marmorea che cancellerà l’originario e tutelato stile Liberty e il quasi secolo di ricordi e di importanti avvenimenti che nel tempo si sono susseguiti, richiamando nella splendida “Piazza balconcino” la presenza di migliaia di persone.
Proprio la particolare conformazione rialzata rispetto al piano stradale del Corso Garibaldi, è meta preferita dai reggini, perché permette a tutti di poter guardare dall’alto verso il basso. Ma il principio fondamentale su cui si basa la tutela di Piazza De Nava, ovviamente non è soltanto di natura sociale o affettiva, ma bensì, e soprattutto di natura Legislativa, poiché la Piazza è ubicata all’interno del perimetro della zona urbana di notevole interesse pubblico, avente valore estetico e tradizionale, costituito dal complesso degli edifici che pur costruiti all’inizio del novecento del secolo scorso, hanno, oltre alla valenza storica, tutelata dalle disposizioni legislative in materia, assumono anche un rilevante valore estetico.
Le piazze di Reggio Calabria rappresentano accenti storici, architettonici e turistici, che costituiscono una grande parte dell’atmosfera millenaria della “Città della Fata Morgana”. La piazza in argomento, a pianta rettangolare, è intitolata al ministro reggino del Regno d’Italia Giuseppe De Nava promotore della ricostruzione di Reggio Calabria dopo il terremoto del 1908. In tale area sono visibili tre stili architettonici: quello umbertino eclettico della seconda metà dell’ottocento, quello liberty, quello razionalista italiano del ventennio.
Tali testimonianze sembra saranno cancellate dalla nuova idea progettuale che prevede un’idea moderna e, nel contempo, non tiene conto di quanto venne sancito sia dalla “Carta di Gubbio” del 1960 che sanciva la salvaguardia e il risanamento dei centri storici, che dal Codice dei Beni Culturali. Uno degli ultimi simboli storici della città di Reggio Calabria sta per essere demolito, in barba alle regole, per fare spazio alla realizzazione di una gelida superficie marmorea che cancellerà l’originario e tutelato stile Liberty e il quasi secolo di ricordi e di importanti avvenimenti che nel tempo si sono susseguiti, richiamando nella splendida “Piazza balconcino” la presenza di migliaia di persone.
Piazza De Nava è sempre stata apprezzata più delle altre Piazze cittadine, dalle varie fasce d’età ed anche in occasione della ricorrenza delle feste Mariane, sia di tutte quelle altre manifestazioni a testimonianza degli usi, costumi e tradizioni. Proprio la particolare conformazione rialzata rispetto al piano stradale del Corso Garibaldi, è meta preferita dai reggini, perché permette a tutti di poter guardare dall’alto verso il basso.
Queste alcune delle cifre che saranno oggetto di analisi da parte dell’avvocato Antonio Vacalebre, gradito ospite del sodalizio culturale reggino. La conversazione sarà disponibile, sulle varie piattaforme Social Network presenti nella rete a far data da venerdì 17 marzo.