Piazza De Nava, l’ex assessore Tuccio: “ecco cosa penso dei lavori”

Piazza De Nava, l'ex assessore Tuccio: "oggi, è inutile negarlo, stiamo assistendo ad una violenta trasformazione di una importante parte monumentale della Città"

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E’ sempre più acceso il dibattito per quanto riguarda i lavori di Piazza De Nava a Reggio Calabria. Sul proprio profilo facebook, l’ex assessore comunale, Luigi Tuccio, scrive: “se la memoria non mi tradisce è da molto tempo che assistiamo quotidianamente alla ormai attuale questione del rifacimento di Piazza De Nava, in ordine alla quale – sin dai tempi della terna commissariale – appare evidente che le scarne occasioni di incontro e dibattito, abbiano poco prodotto in termini di risultati positivi, ma soprattutto univoci nelle loro definitive conclusioni. E francamente l’inspiegabile utilizzo di alti pannelli lignei a “protezione” (da sguardi indiscreti?) dell’area di cantiere, assume il sapore del “cosa nostra”, in un contesto in cui proprio l’attualità del tema e la tensione del dibattito cittadino, imponeva una cantierizzazione visibile dall’esterno, a testimonianza della trasparenza dell’agire amministrativo e burocratico oltre che tecnico”, rimarca Tuccio.

“Eppure la più avvertita cultura urbanistica tiene sempre a mente le raccomandazioni della Carta del Restauro (già approvata alla Conferenza di Venezia e poi di Cracovia) in ordine alle ferree prescrizioni di tutela del patrimonio culturale, estendendolo al contesto territoriale soprattutto nei centri storici. Oggi, è inutile negarlo, stiamo assistendo ad una violenta trasformazione di una importante parte monumentale della Città, stravolgendo una testimonianza di tradizioni popolari, identitarie e storiche, per realizzare una struttura del tutto anonima, ultramoderna, lineare, nichilista, per nulla richiamante lo stile architettonico cittadino e che francamente ricorda le anonime capitali dei paesi nordici, che nulla hanno a che fare con il rapporto con il Mare, i Bronzi e la Magna Grecia”, evidenza Tuccio.

Va, inoltre, tristemente rilevato che, in assenza di serio dibattito politico, per il quale avremmo preferito assistere ad un infervorato consiglio comunale, con consiglieri impegnati a duellare sulle sorti della piazza, magari sbandierando pareri accademici, ormai sono i social network, i luoghi deputati al dibattito politico ed extraconsiliare, adornato dall’immancabile minaccia di querela! Reggio avrebbe meritato di più. Orbene, senza prescindere dalle sconosciute sorti delle due conchiglie poste ai margini della statua a De Nava, appare evidente come si stia completamente snaturalizzando la piazza già intitolata all’illustre concittadino, al quale si deve il Piano Regolatore post terremoto, attraverso caratteristiche geometriche che hanno caratterizzato l’intera città ricostruita e soprattutto il suo centro storico. A ciò si aggiunga che ignote saranno, anche, le sorti delle eventuali e prevedibili emersioni di reperti della necropoli di età ellenistica, viste le tragiche, pregresse, esperienze della varie Piazza Italia, Piazza Garibaldi, Collina degli Angeli”, sottolinea Tuccio.

“La strutturalità, ancora, della pannellatura lignea, velocemente e nottetempo posizionata, lascia intendere che adornerà la piazza, magari con qualche immancabile murales o gigantografia, per molto tempo…Eppure sarebbe stato consono ripristinare, con tecniche di demolizione e ricostruzione, la pavimentazione della Piazza, l’impianto della fontana, le aiuole e le recinzioni ma soprattutto valorizzare il Museo in direzione mare, magari integrandolo con la struttura dell’ex Roof Garden, oggi destinata a luogo di svendita di mutande e biancheria affine, rispettando le originarie idee del piacentiniano progetto. Duole, infine, registrare l’assenza di sensibilità politico istituzionale nel rispettare conclamate voci di dissenso cittadino, in barba ai plurisbandierati principi della “partecipazione”, su iniziative che incideranno evidentemente sul tessuto connettivo del territorio e dell’intera cittadinanza”, spiega Tuccio.

“Si staglia, inoltre, in un sempre più nebuloso orizzonte, la fase della pianificazione territoriale riconnessa alla Città Metropolitana ed all’Area dello Stretto e ci si domanda in che direzione si muoveranno le Istituzioni a fronte di un determinante aspetto della pianificazione e cioè la valorizzazione di un sistema museale che inglobi e valorizzi le straordinarie testimonianze museali dell’intera provincia di Reggio Calabria. Viste le premesse, soprattutto in Provincia, sarà necessario tenere alto l’atteggiamento di vigilanza per una preventiva conoscenza delle intenzioni in proposito. Le premesse, invero, lasciano in piedi serie e fondate perplessità”, conclude Tuccio.

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