Piazza De Nava sì, Piazza De Nava no; Piazza De Nava oggi, Piazza De Nava domani; Piazza De Nava vecchia, Piazza De Nava nuova. Sempre e solo Piazza De Nava. Da settimane, da mesi, da anni. Qualche giorno fa è partito ufficialmente il cantiere per riqualificare la storica area a nord del centro di Reggio Calabria. Non sono mancate le polemiche, non mancano tutt’ora e non mancheranno in futuro. E’ un classico. Quando viene proposto “il nuovo”, c’è la paura di perdere “il vecchio” e tutto ciò che ha rappresentato. Ma con Piazza De Nava è anche così? I tanti contrari alla riqualificazione utilizzano ormai lo slogan del “simbolo di Reggio” che va disperso. Però ci chiediamo, e chiediamo alla cittadinanza, in maniera anche un po’ provocatoria: ma questa Piazza De Nava è davvero un simbolo di Reggio Calabria?
E’ vecchia, obsoleta, un po’ malconcia e spesso “ospita” anche gente poco raccomandabile. Eppure si trova di fronte al Museo cittadino, al cui interno si trovano i simboli (quelli sì) della città. Se ci chiedessero quale secondo noi fosse il simbolo di Reggio Calabria, tanti ne elencheremmo ma non di certo Piazza De Nava. Ci sono i Bronzi, la Via Marina, il Duomo, il Castello, ecc… Senza dimenticare il fatto che una piazza “vera”, con la “P” maiuscola, non avrebbe auto su auto a passarci davanti, tra parcheggi selvaggi e sgommate degne di Fast & Furious. Ma questa è un’altra storia: non dimentichiamo che Reggio non è città a misura d’uomo, ma città a misura di automobile, da parcheggiare tassativamente a pochi centimetri dal luogo da percorrere. Anzi, se c’è il parcheggio interno è pure meglio. Magari prendiamo il caffè direttamente senza scendere, stile “Mc Drive”.
Insomma, ben vengano sviluppo e modernità, a maggior ragione se ciò che abbiamo non sappiamo tenerlo in maniera adeguata. Che poi, non che questo progetto rivoluzionasse totalmente l’area. La statua, ad esempio, continuerà a rimanere “issata” al centro, rappresentandone il personaggio chiave. Le modifiche saranno nello stile, cavalcando il “tempo che cambia”, gli spazi, sull’onta delle nuove forme di sviluppo dei centri città. E a Reggio Calabria di esempi recenti ce ne sono diversi: dall’ultima Piazza Duomo a Piazza Orange passando per Piazza Castello e Piazza Carmine.
Ecco, Piazza Carmine. Questa area ci riporta alla mente un episodio che, la buttiamo lì, magari sarebbe potuto essere utilizzato – anche parzialmente – da Comune e Sovrintendenza per “venire incontro” alla cittadinanza, magari quella scettica al nuovo progetto. Ci riferiamo a quanto accaduto nel 2003, agli inizi del primo mandato Scopelliti. L’allora Sindaco e futuro Governatore, infatti, assunse una decisione “eccessivamente democratica”: fece scegliere ai cittadini il progetto per la nuova Piazza tra i quattro rendering disponibili. Si presentarono in 3 mila, che compilarono la scheda e scelsero in larga parte il progetto attuale. La decisione di allora fu apprezzata e spense il malcontento: chi non era d’accordo aveva comunque potuto decidere sulla base di un mini-referendum. A scegliere furono i cittadini, e non l’Amministrazione.
Su Piazza De Nava, invece, Comune e Sovrintendenza hanno scelto nel pieno rispetto di leggi e procedure, il progetto secondo loro migliore e più adatto. Niente di anomalo, quindi, ma una mossa “geniale” avrebbe potuto ricalcare l’esempio del 2003: far scegliere alla cittadinanza per sedare sul nascere e prevenire le polemiche di scettici e contrari. Anche se, e di questo siamo più o meno sicuri, a lavori conclusi tutto si sistemerà. Tutti apprezzeranno la nuova piazza. Ricordiamo cos’era, e quante polemiche sorsero, per tutte le altre opere sopra: c’era chi urlava “no allo scempio”, ma l’unico scempio era quello di prima sia al Duomo che al Castello che a Piazza Carmine che in Via Giudecca. Ora le aree riqualificate sono decisamente migliori. E tutti ne usufruiscono con piacere, compresi quelli che prima sbraitavano.