“Il ponte sullo Stretto non avrà ricadute positive, una volta realizzato, soltanto per la Sicilia e la Calabria ma serve a dare al Mezzogiorno d’Italia la funzione di base logistica dell’Europa nel Mediterraneo perché oggi il Mediterraneo non è più un mare di frontiera ma di cerniera. Il ponte sullo Stretto dal punto di vista della crescita economica può diventare, insieme ad altre infrastrutture, il motore di crescita delle regioni del Sud”. Lo ha affermato il ministro per la Protezione civile e le politiche del mare, Nello Musumeci, parlando del ponte sullo Stretto, a margine del Festival euromediterraneo dell’economia a Napoli.
Per quanto riguarda i tempi di realizzazione, il ministro, nel sottolineare di non fare “previsioni temporali perché le insidie sono sempre dietro l’angolo”, ha parlato di “un anno per il progetto esecutivo e di cinque anni per la realizzazione”. “La realizzazione del ponte sullo Stretto – ha concluso – non è un capriccio ma la necessaria soluzione per consentire continuità al corridoio che dal nord Europa deve arrivare fino a Palermo. Con l’atto adottato ieri in Consiglio dei ministri – ha concluso – abbiamo compiuto il primo passo concreto, significativo. Prima mancava il progetto e perfino la volontà politica”.