Reggina, spunta un dato sconvolgente e insolito guardando la classifica

Guardando la classifica della Reggina, emerge un dato alquanto surreale, sconvolgente e abbastanza insolito: vediamolo insieme

StrettoWeb

Nel calcio il fine ultimo è il risultato. Un numero. E di numeri è fatto questo sport, al di là di quanto si possa “filosofeggiare”. Si vince, si pareggia, si perde e la somma di questi risultati è lo specchio della classifica. In casa Reggina si è passati dal secondo posto di fine dicembre al sesto posto attuale. Un cammino da promozione diretta fino a due mesi fa e uno da retrocessione negli ultimi 60 giorni.

C’è di mezzo tanto, da agosto a ora: errori arbitrali, clamorosi black-out, superiorità degli avversari, alcune scelte sbagliate in fase di lettura della gara, condizione fisica e/o psicologica, un po’ di sfortuna. La Reggina prima (e forse anche tutt’ora, guardando la classifica) stava compiendo un miracolo, adesso invece si sta ridimensionando in base all’obiettivo. Quello dichiarato sono i playoff.

Ma guardando la classifica, e proprio tornando a parlare di numeri, emerge un dato alquanto surreale, sconvolgente e abbastanza insolito. La Reggina, infatti, ha perso ben 12 partite. Tantissimo. Influiscono, chiaramente, le 7 nelle ultime 9. La squadra di Inzaghi è una di quelle che ha perso di più. Davanti ci sono solo Perugia (14 stop), Cosenza, Brescia e Venezia a 13. Se non si guardasse la graduatoria si potrebbe pensare a una compagine nelle ultime posizioni. Chi perde 12 partite a marzo, infatti, di solito galleggia nei bassifondi. E invece non è così.

La Reggina, infatti, nonostante ciò è sesta, come detto, in piena zona playoff. Motivo? Il numero di vittorie. Ebbene sì, perché se gli amaranto sono terzi nella speciale classifica delle sconfitte, sono invece secondi per quella delle vittorie, che sono 13, al pari di Bari e Genoa e dietro solo all’inarrivabile Frosinone, a quota 19.

Seconda per numero di vittorie e terza per numero di sconfitte. Più unico che raro. Surreale. Insolito. Sorprendente e sconvolgente. Ma è dato dai pareggi, che sono solo 3 (qui è primato). La Reggina, ormai abbiamo imparato a conoscerla, non ha mezze misure: o vince o perde. All’andata ha vinto molto, ora sta perdendo anche molto.

Filippo come Simone: la caratteristica di famiglia dei fratelli Inzaghi

Lo stesso sangue. E non è un caso. Non è un caso neanche se, come Filippo alla Reggina, anche Simone all’Inter, in Serie A, sia la squadra con meno pareggi: 2, come il Napoli, che però le ha vinte quasi tutte. I fratelli Inzaghi, dunque, perlomeno quest’anno, accomunati da questo speciale dato. Non pareggiano quasi mai. Come si spiega? Probabilmente da quella che è a tutti gli effetti, al di là di risultati di ieri, oggi o domani, la loro mentalità vincente. Giocano sempre per ottenere il massimo e questo, a volte, può ritorcersi contro. Con Super Pippo abbiamo avuto modo di vederlo quest’anno.

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