“L’Agorà” organizza una conversazione sulla guerra in Ucraina | INFO

Il Circolo Culturale “L’Agorà”, organizza una conversazione sul tema "Guerra in Ucraina/ Oltre il 'fermo immagine' del 24 febbraio 2022"

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Il prossimo 10 marzo sulle varie piattaforme Social Network presenti nella rete, sarà disponibile la conversazione sul tema “Guerra in Ucraina/ Oltre il ‘fermo immagine’ del 24 febbraio 2022”.

Sono trascorsi i primi dodici mesi dalla notte fra il 23 e 24 febbraio che ha trascinato sul terreno una lunga scia di sangue, di lutti, di bombardamenti e mobilitazioni, di denunce di crimini bellici efferati e bollettini di propaganda inevitabili in un contesto di guerra nel quale – come è arcinoto – prima vittima è sempre la verità.

Queste alcune delle cifre che saranno oggetto di analisi da parte di Francesco Labonia, componente della redazione della rivista (cartacea) “Indipendenza” e del direttivo dell’omonima associazione. Un anno fa, il 24 febbraio 2022, è iniziato il conflitto in Ucraina che ha stravolto l’esistenza di milioni di bambini, donne e uomini che in poche ore sono precipitati nella disperazione e nel bisogno. Il conflitto ha causato livelli di devastazione e distruzione sconcertanti.

Era la notte tra il 23 e il 24 febbraio 2022 quando iniziò l’invasione dell’Ucraina anche se lo scontro russo-ucraino ha origine de facto dal febbraio del 2014 in seguito all’Euromaidan (una serie di manifestazioni filo europee iniziate in Ucraina nella notte tra il 21 e il 22 novembre 2013) all’esclusione del presidente ucraino Viktor Janukovyč (avvenuta il 22 febbraio 2014). Successivamente in Crimea iniziarono ad avere luogo alcune proteste filorusse e, al contempo, gruppi di soldati russi senza insegne presero il controllo delle principali infrastrutture e dei centri amministrativi della regione.

A questi avvenimenti seguì l’invio ufficiale delle forze armate russe in Crimea e il 16 marzo, dopo un referendum ritenuto non valido dall’Assemblea generale delle Nazioni Unite con 100 voti favorevoli, 11 contrari e 58 astenuti, la Russia annesse la penisola alla Federazione. Nel mese di aprile dello stesso anno nelle maggiori città del Donbass si verificarono delle violente delle violente proteste filorusse che sfociarono in una guerra tra il governo ucraino e le forze secessioniste, nel frattempo costituitesi nelle repubbliche popolari di Donetsk e Lugansk, dichiaratisi indipendenti l’11 maggio in seguito a un referendum. Le ostilità tra le milizie secessioniste del Donbass e l’esercito ucraino proseguirono incessantemente, provocando anche l’abbattimento del volo Malaysia Airlines 17.

Il 5 settembre 2014 i presidenti di Russia e Ucraina, con la presenza dei rappresentanti delle due repubbliche popolari, si incontrarono a Minsk e siglarono un protocollo per stabilire il cessate il fuoco, che fu però violato più volte da entrambe le parti. Per provare a fermare nuovamente le ostilità in Donbass il 12 febbraio 2015, grazie alla mediazione di Francia e Germania, Ucraina e Russia siglarono un nuovo protocollo per stabilire la tregua. Anche questo secondo accordo venne violato numerose volte e nel 2018 si verificò un incidente nello stretto di Kerč’ che coinvolse direttamente navi russe e ucraine.

Tra l’ottobre e il novembre del 2021 la Russia diede inizio a una vasta mobilitazione delle sue forze armate sul confine ucraino, dispiegando ulteriori forze in Bielorussia, Transnistria e Crimea oltre alla flotta del Mar Nero. Il 21 febbraio del 2022 la Russia riconobbe le repubbliche popolari del Donbass e tre giorni dopo diede inizio all’invasione dell’Ucraina. Sono trascorsi i primi dodici mesi dalla notte fra il 23 e 24 febbraio che ha trascinato sul terreno una lunga scia di sangue, di lutti, di bombardamenti e mobilitazioni, di denunce di crimini bellici efferati e bollettini di propaganda inevitabili in un contesto di guerra nel quale – come è arcinoto – prima vittima è sempre la verità.

Queste alcune delle cifre che saranno oggetto di analisi da parte di Francesco Labonia, componente della redazione della rivista (cartacea) “Indipendenza” e del direttivo dell’omonima associazione. Tenuto conto dei protocolli di sicurezza anti-contagio e dei risultati altalenanti della pandemia di COVID 19 e nel rispetto delle norme del DPCM del 24 ottobre 2020, la conversazione sarà disponibile, sulle varie piattaforme Social Network presenti nella rete, a far data da venerdì 10 marzo.

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