Reggio Calabria, maxi operazione “Nuove leve”: arrestati 11 ragazzi, retroscena inquietanti | NOMI e DETTAGLI

Reggio Calabria, operazione Nuove Leve: le parole del procuratore di Palmi Emanuele Crescenti

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    Foto di Salvatore Dato / StrettoWeb
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Considero l’operazione di oggi di estrema importanza per il territorio perché ci troviamo in quella zona borderline in cui ci sono soggetti che aspirano a fare il passaggio alla criminalità organizzata“. Lo ha detto il procuratore di Palmi Emanuele Crescenti durante la conferenza stampa sull’inchiesta “Nuove leve” condotta dai carabinieri che stamattina hanno arrestato 11 persone per danneggiamento aggravato, detenzione abusiva di armi, anche da guerra, e detenzione e spaccio di droga.

L’indagine ha riguardato il territorio di Seminara e di altri comuni limitrofi della Piana di Gioia Tauro. Tra i reati contestati non c’è quello associativo ma si è trattato di un’inchiesta “sviluppata ancora una volta – ha aggiunto il magistrato – attraverso le intercettazioni telefoniche, attraverso la verifica dei telefonini e dell’attività sulle chat tanto di moda oggi. Questo ci ha consentito di ricostruire un commercio molto forte, ma anche molto importante, sia dal punto di vista qualitativo sia dal punto di vista quantitativo di armi, armi da guerra e una serie di episodi criminosi, dall’organizzazione di una rapina danni di un corriere allo smercio di sostanza stupefacente“.

Ribadiamo – ha sostenuto il procuratore Crescenti – l’importanza di lavorare con strumenti tecnologici come le intercettazioni. Bloccare questo tipo di attività, tagliar via questa fetta sempre più importante della nostra realtà da un da un’attività investigativa è anacronistico, assolutamente anacronistico. Non ci avrebbe permesso di essere qui e quelle armi sarebbero ancora in giro“.

Erano Tommaso Oliveri, 20 anni, di Seminara (RC), e Rocco Lombardo, 24 anni, di Sinopoli (RC), le due persone che, indossando tute bianche, maschera e guanti, aprirono il fuoco, nell’ottobre del 2021, con pistole semiautomatiche, contro il portone d’ingresso e la saracinesca del garage di una donna, ‘rea’ di essere intervenuta per tentare una precedente lite tra giovani minorenni nei pressi della sua abitazione a Seminara, centro agricolo della Piana di Gioia Tauro.

I due sono stati arrestati stamane nell’ambito dell’operazione “Nuove leve” Il procuratore della Repubblica di Palmi, Emanuele Crescenti, e il sostituto Davide Lucisano, hanno comunque chiarito subito, nel corso della conferenza stampa tenutasi nella sede del comando provinciale dei Carabinieri a Reggio Calabria, che “al momento non vi siano elementi di prova tali da configurare l’ipotesi di reato di associazione mafiosa“.

L’episodio che ha scatenato il grave atto di intimidazione, secondo quanto affermato dagli investigatori, e’ da ricollegare al “coraggio di quella donna, prima intervenuta per tentare di sedare gli animi durante un tentativo di aggressione subito da un vicino di casa, un uomo di 58 anni e dai suoi due figli minorenni, e successivamente di avere descritto i fatti ai carabinieri“, subendo la successiva ritorsione.

Ancora una volta – ha ricordato il procuratore Crescenti – l’uso delle tecnologie e’ stato di grande supporto, ed ha consentito, oltre che a fare luce sull’episodio, la facilita’ di fare rete degli indagati nell’acquistare armi, come i kalashnikov, e stupefacenti. Una situazione criminale borderline – ha sottolineato il magistrato – ma che non consente ancora l’emergere di una prova associativa di tipo mafioso“.

Nel corso della conferenza stampa, e’ emerso che il principale elemento del gruppo sia Tommaso Oliveri, ancora minorenne all’epoca dei fatti contestati, “una vera e propria giovane leva della criminalita’ locale“.

Con Oliveri, inoltre, sono finiti in prigione Rocco Lombardo, 24 anni, di Sinopoli; Michele Lombardo, 27 anni di Seminara; Gabriele Lombardo, 25 anni di Melicuccà; Fidia Mesiano, 21 anni, di Melicuccà; Elio Arcangelo Morfea, 28 anni, di Sinopoli, e Francesco Violi, 43 anni. Il Gip ha invece disposto gli arresti domiciliari nei confronti di Giuseppe Oliveri, 32 anni, di Seminara, Angelo Lombardo, 37 anni, Giovanni Quaranta, di 21, e Samuele Quaranta, di 20 anni, originari di Cinquefrondi, di fatto residenti a Sinopoli.

Seppure non emerga la prova associativa a loro carico – hanno evidenziato – si tratta di personaggi comunque imparentati con appartenenti alla criminalita’ mafiosa“.

Operazione Nuove Leve: intervista al Procuratore di Palmi Emanuele Crescenti
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