Reggio Calabria, “Piazza De Nava: una lunga e sconcertante storia” | VIDEO

I risultati ed il video della conversazione organizzata dal Circolo Culturale “L’Agorà” sul tema “Piazza De Nava: una lunga e sconcertante storia”

StrettoWeb

Si è svolta martedì 7 Marzo la conversazione su “Piazza De Nava: una lunga e sconcertante storia”, tema analizzato dall’onorevole Fortunato Aloi, già Sottosegretario di Stato per la pubblica istruzione dal 13 maggio 1994 al 16 gennaio 1995. Il tema affrontato dal gradito ospite del sodalizio organizzatore reggino ha riguardato il cosiddetto “restauro” di piazza De Nava che invece, da quanto si evince dal progetto definitivo relativo all’intervento di restauro e riqualificazione di piazza De Nava, assume purtroppo le caratteristiche di un vero e proprio intervento di demolizione.

Le linee guida in argomento non tengono conto di quanto stabilito dalla “Carta di Gubbio” del 1960, documento che venne redatto dall’Associazione Nazionale Centri Storici e Artistici e della Convenzione del paesaggio ed il Codice dei Beni Culturali. Dal 17 al 19 settembre 1960 si tenne a Gubbio un importante Convegno dal titolo “Per la salvaguardia e il Risanamento dei Centri Storici”, promosso da un gruppo di architetti, urbanisti, giuristi, studiosi di restauro, e dai rappresentanti degli otto comuni capofila del progetto, Ascoli Piceno, Bergamo, Erice, Ferrara, Genova, Gubbio, Perugia, Venezia.

Siamo nell’Italia che usciva faticosamente dalle ferite della guerra e nel campo della conservazione del patrimonio culturale si stava aggiornando la riflessione teorica sul concetto di restauro, perché andava rivisto quanto espresso fino ad allora e l’atteggiamento verso la preesistenza. Il Presidente Nazionale di Italia Nostra, Umberto Zanotti Bianco, aveva affermato pochi anni prima: “se l’arte, come la letteratura, è la spirituale irradiazione di un popolo attraverso i secoli, nessun imperativo sociale potrà mai giustificare l’ottenebramento di questa gloriosa tradizione: risanare non implica distruggere”.

Piazza De Nava, a pianta rettangolare, è intitolata al ministro reggino del Regno d’Italia Giuseppe De Nava promotore della ricostruzione di Reggio Calabria dopo il terremoto del 1908. In tale area sono visibili tre stili architettonici: quello umbertino eclettico della seconda metà dell’ottocento, quello liberty, quello razionalista italiano del ventennio. Tali testimonianze verrebbero cancellate dalla nuova idea progettuale che prevede un’idea moderna che andrebbe a sconvolgere tali segni identitari.

Tra l’altro e, non per ordine d’importanza, vi è la concreta possibilità che l’area dei lavori diventino un cantiere infinito, in quanto vi è la presenza di una necropoli. Da ricordare anche che durante i lavori della famosa intubata, conosciuta come stazione Lido, emerse una consistente area archeologica, poi sepolta dal cemento: si assisterà ad un altro Déjà vu?

Tenuto conto dei protocolli di sicurezza anti-contagio e dei risultati altalenanti della pandemia di COVID 19 e nel rispetto delle norme del DPCM del 24 ottobre 2020 la conversazione sarà disponibile, sulle varie piattaforme Social Network presenti nella rete, a far data da martedì 7 marzo.

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