Il Consiglio dei Ministri di oggi pomeriggio varerà la Riforma del Fisco. Secondo quanto si rileva da una bozza del provvedimento che l’Adnkronos ha visionato, gli articoli dovrebbero essere 22. L’attuazione delle deleghe per la riforma fiscale, si legge, “non deve derivare un incremento della pressione tributaria rispetto a quella risultante dall’applicazione della legislazione vigente”.
“Vista la complessità della materia – si legge nella bozza- e dell’impossibilità di procedere alla determinazione degli eventuali effetti finanziari della riforma fiscale “si prevede che per ciascuno schema di decreto legislativo la relativa relazione tecnica evidenzierà gli effetti sui saldi di finanza pubblica”. “Qualora uno o più decreti legislativi determinino nuovi o maggiori oneri che non trovino compensazione al loro interno o mediante utilizzo delle risorse si provvederà alle coperture con l’utilizzo “delle risorse finanziarie recate da ulteriori decreti legislativi adottati ai sensi del presente provvedimento. Tali ultimi decreti legislativi, naturalmente, entreranno in vigore contestualmente o antecedentemente rispetto a quelli che recano nuovi o maggiori oneri”.
Le parole del Premier Meloni
“I principi cardine sono tre: riduzione della pressione fiscale; un nuovo rapporto tra Stato e contribuente che non sia più vessatorio ma paritetico; reale lotta all’evasione fiscale”. E’ quanto ha spiegato il premier Giorgia Meloni, intervenuta in Aula alla Camera durante il question time, spiegando che “asse portante della riforma sarà la revisione del sistema di imposizione sui redditi delle persone fisiche, con progressiva riduzione del numero di aliquote Irpef e l’obiettivo di un minore carico fiscale per tutti i contribuenti, con particolare attenzione ai redditi medio bassi e tenendo conto della composizione del nucleo familiare”.
“Un altro tassello della delega fiscale riguarderà la riforma complessiva dell’Ires. Dal primo gennaio 2024 entrerà in vigore la global minimum tax, l’imposta globale minima per le multinazionali con aliquota effettiva al 15% che rende necessaria una revisione dell’Ires per non compromettere la competitività delle nostre imprese su scala globale. Con la delega fiscale il governo intende ridurre l’aliquota Ires e intende farlo sugli utili non distribuiti che vengono impiegati in investimenti qualificati e in nuove assunzioni a tempo indeterminato”, sottolinea Meloni.
Le parole del direttore dell’agenzia delle Entrate
“Da cittadino rilevo che è la prima volta, dopo molto tempo, che una riforma fiscale arriva a inizio legislatura . E’ un buon segno perché farla arrivare al tramonto della legislatura, vuol dire che non si è investito risorse nè volontà di portarla a termine”. Così il direttore dell’agenzia delle Entrate Ernesto Maria Ruffini a Sky Tg 24. “Della riforma fiscale – ha proseguito – c’è necessità, ed è sentita da ogni forza politica. C’è un’esigenza di fondo: la semplificazione, io aspetto con grande attenzione la codificazione tributaria e poi serve una razionalizzazione delle spese fiscali“, conclude Ruffini,