Servizi Sociali a Villa San Giovanni, l’opinione dell’ex sindaco Messina

Servizi Sociali a Villa San Giovanni, l'ex sindaco Messina: "l’aspetto che stranisce è l’approccio con il quale il Sindaco Caminiti continua a rivolgersi alle forze politiche"

StrettoWeb

“Il botta e risposta tra Amministrazione Caminiti e la minoranza consiliare e non, sulla legittima attività di controllo da questa svolta rientra nell’ambito di una dialettica politica in ogni contesto democratico che si rispetti. L’aspetto che stranisce è l’approccio con il quale il Sindaco Giusy Caminiti continua a rivolgersi alle forze politiche e non, all’interno e fuori dal Consiglio Comunale, criminalizzando ogni frase, ogni singola posizione che Lei ritiene avversa al suo operato amministrativo. Anche nell’ambito della discussione sulla gestione dei servizi sociali, la Sindaca oltre ad accusare la minoranza e gli ex sindaci di centro destra, non entra nel merito delle questioni poste, ma ripropone il solito canovaccio mediatico, ovvero “il passato ha creato macerie”. Ma Lei stessa poi ammette che “ha fatto le stesse cose rispetto alle nomine del responsabile del settore dei servizi sociali che erano state fatte durante l’Amministrazione La Valle. Delle due l’una. Se il passato ha creato macerie perché ha inteso riprodurre nell’ambito dei servizi sociali quanto fatto allora?”, è quanto afferma Antonio Messina, ex Sindaco Comune di Villa San Giovanni.

“Forse perché queste giustificazioni aleatorie sono più semplici da dare “in pasto alla stampa” rispetto ad entrare nel merito della vicenda ove è chiaro che le scelte fatte nel 2010 erano fondate su una struttura organizzativa e su presupposti diversi da adesso. Ed anche quando si riferisce alle scelte gestionali delle amministrazioni Messina Siclari/Richichi, che non avevano individuato nella medesima persona del segretario generale il controllore ed il controllato dei Servizi Sociali e dell’Ambito 14, “tira fuori” una generica “inadeguatezza” degli uffici, ovvero enunciazioni di principio, senza mai specificare in cosa consistano tali situazioni che hanno invece determinato finanziamenti regionali e statali a iosa dal 2010 in poi che consentano oggi a Lei ed agli altri Sindaci dell’Ambito di attuare quella riorganizzazione della struttura organizzativa nei servizi sociali, con tanto di professionalità e competenze di cui si avvale che sono frutto delle passate gestioni amministrative e non certo del suo agire politico attuale e del suo acume amministrativo. Ma d’altronde basta leggere i suoi decreti sindacali per comprendere che le richieste della minoranza consiliare (e non) sono semplicemente il frutto della necessità di avere delucidazioni su tali atti”, sottolinea la nota.

“Il Sindaco non chiarisce se le nuove posizioni organizzative dell’Ente determineranno nuovi costi, cosa non ottimale nell’ente in dissesto. Non chiarisce se tali eventuali nuovi costi sono stati oggetto di valutazione dell’organo di valutazione contabile. Non chiarisce se vi è stata la concertazione sindacale necessaria per la riorganizzazione organizzativa che ha attuato nell’Ente ed infine se vi è stata delibera di giunta propedeutica a tutto ciò. Risposte non date che magari avranno ulteriori chiarimenti in altra sede, ovvero quella consiliare.
Avremmo chiesto umilmente scusa per il disturbo creato in termini di perdita di tempo se avesse risposto a queste legittime domande piuttosto che come al solito essere oggetto di offese da parte sua.
Ma probabilmente questo è l’approccio, questo è lo stile dell’attuale Amministrazione”, rimarca la nota.

Nell’ambito della valutazione politica che Lei fa ultimamente, appare strano che un Sindaco di cosiffatta esperienza politica (eletta nella direzione regionale del PD poi candidata con Fuda Presidente alle elezioni provinciali ed in predicato diverse volte in passato a possibile candidata a Sindaco del centro sinistra) si scandalizzi della tenuta di riunioni di centro destra tra ex amministratori, consiglieri di minoranza e simpatizzanti del centro destra cittadino. Sono riunioni assolutamente alla luce del sole tra forze politiche di opposizione, come Fdi ove milita il sottoscritto sin dalla nascita del partito, assieme ad altri soggetti politici la cui appartenenza politica a FI e Lega non può sicuramente essere messa in dubbio dal Sindaco Caminiti e da chiunque altro. A questo punto la domanda sorge spontanea. Ma forse il nostro Sindaco pensava di amministrare la Città senza avere alcuna forza politica (e non) d’opposizione? Ed ancora mi chiedo: forse la sua sorpresa a tale attività politica di opposizione deriva da qualche garanzia di mancata avversità al suo operato che Le è stata fatta da “qualche rimasuglio politico” la cui appartenenza politica è incerta e che come spesso accade preferisce rimanere n modo ambiguo vicino al potere politico del momento?”, evidenza la nota.

Certo anche in questo contesto politico, al nostro Sindaco le viene più comodo guardare la “pagliuzza piuttosto che la trave” tenuto conto che difficilmente potrà parlare di temi politici importanti e strutturali nella sua maggioranza considerato che guida una presunta lista civica ove al suo interno ha forze politiche a pro e contro il Ponte, ex candidati cinque stelle con parenti prossimi e diretti di ex amministratori PD. Praticamente una coalizione elettorale di varie forze politiche contrapposte a livello nazionale e non solo nella quale si intende celare una lista che di civico non ha proprio nulla. Le auguro buon lavoro caro Sindaco ma tenga conto che indipendentemente dai suoi “potenti mezzi mediatici” la Città vede, legge, ascolta ed infine valuta”, conclude la nota.

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