Tari a Messina, il Comune dice basta ai furbetti: “pagare tutti per pagare meno” | INTERVISTA

Messina: parte l’accertamento degli immobili non dichiarati e di quelli che hanno pagato la tassa sui rifiuti in maniera sbagliata

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Tari a Messina, il Comune dice basta ai furbetti: le parole del sindaco Basile
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Gli immobili di Messina presenti nel catasto edilizio urbano sono circa 200 mila, di questi circa 65 mila sono dichiarati correttamente, 60 mila dichiarati ma senza dati catastali corretti e, oltre 70 mila non presenti nella banca dati TARI. Per colpa di questi furbetti, i cittadini che fanno il proprio dovere, sono costretti a pagare una tariffa decisamente superiore rispetto a quanto pagano gli abitanti delle altre città metropolitane. Fino ad oggi, il comune di Messina aveva circa 200 banche dati diverse, questo ha comportato confusione e cattiva gestione oggi, il servizio Tributi dispone di un’unica banca dati grazie alla quale, sono stati stanati, in termini di immobili, coloro che non hanno mai pagato o hanno pagano in maniera difforme.

L’obiettivo importante da raggiungere, ha dichiarato il sindaco Federico Basile, “è quello di aumentare la base imponibile inserendo tutti quelli che non hanno mai pagato; una volta che tutti si saranno messi in regola, si applicherà una riduzione della tariffa portandola, addirittura a somme più basse rispetto al 2018”. La TARI, per una famiglia composta da tre persone con un immobile di circa 90 mq. è passata da 375 euro a 448 euro, quando pagheranno anche i furbetti, la tariffa scenderà tra i 300 e 330 euro. Naturalmente, questo dato, dice il sindaco “è più alto di circa il 35% della media delle città metropolitane proprio perché, i costi per il conferimento si è quasi quadruplicato e mancano all’appello, quel numero esorbitante di immobili”.

Il direttore generale Salvo Puccio dà merito “alla raccolta differenziata, se oggi Messina ha potuto contenere i costi della TARI benché elevati; infatti, l’indifferenziata viene bruciata a Rotterdam con costi notevoli”. Per agevolare i cittadini, Puccio comunica che “verrà incrementato il servizio di front office e di desk e, anche nelle circoscrizioni i cittadini potranno usufruire di tutte le informazioni necessarie per potersi mettere in regola”.

L’assessore Roberto Cicala ha affermato che “la nuova banca dati interverrà sia sulle abitazioni ad uso domestico che non; per circa 8 mila famiglie non esiste alcuna posizione TARI e, 10 mila partite IVA non sono presenti nella banca dati; moltissime altre famiglie pagano la TARI in maniera errata”. Grazie alla partecipata Messina Servizi, prosegue Cicala, “che ha distribuito i mastelli, oggi è possibile stabilire e ripartire le posizione domestiche da quelle commerciali”. Il Sindaco ha ribadito che “la dichiarazione catastale è obbligatoria e, il regolamento comunale ha modificato i termini entro i quali fare la denuncia: dai 18 mesi a 2 mesi”. Subito dopo Pasqua, ha detto il Sindaco, “verrà notificato a tutti quei cittadini che non hanno mai pagato la TARI e, a quelli che l’hanno pagata in maniera errata, un questionario che, altro non è, che una dichiarazione originaria o di variazione della TARI, riporta i dati catastali e la data di inizio della detenzione dell’immobile sia per uso domestico che commerciale. I cittadini dovranno compilarlo e restituirlo all’Ente”. Inoltre, conclude il Sindaco, “sarà a disposizione dei cittadini un portale WEB al quale si potrà accedere con SPID e verificare la propria posizione”. Entro 60 giorni i contribuenti dovranno restituire il questionario se non vogliono incorrere in una sanzione che potrà arrivare fino a 500 euro.

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