Troppo tempo ai videogames: il padre lo punisce costringendolo a giocare per 17 ore

L'episodio è accaduto in Cina e la punizione è stata diffusa via TikTok. Il bambino si è scusato ed ha promesso di giocare di meno, ma si accende il dibattito sulla correttezza della punizione inflitta

StrettoWeb

La dipendenza dai videogiochi, soprattutto tra i più piccoli, è un fiume in piena che travolge le famiglie del nuovo millennio. Si parte già dalla tenera età quando, per far stare zitto il bambino che piange, gli si mette davanti uno smartphone per guardare cartoni, che poi diventano video di youtuber, che poi diventano streaming su Twitch. I bambini crescono allora con la cultura del “gamer” e vedono nel videogioco l’unica forma di intrattenimento possibile perché, per quanto duro sia da ammettere, la colpa è anche dei genitori che lo hanno fatto “imbambolare” davanti allo schermo. Nella maggior parte dei casi, i più giovani trascorrono qualche oretta ai videogiochi e poi vanno avanti con la loro vita.

In altri invece, la situazione si fa più seria: è il caso del bambino cinese, la cui notizia sta facendo il giro del mondo in queste ore. Sorpreso al cellulare in piena notte, il ragazzino è stato punito dal padre che lo ha costretto a giocare ininterrottamente per ben 17 ore. La lunghissima sessione di gioco si è conclusa con il figlio che vomita, stravolto e confuso. Una punizione durissima la sua, sicuramente discutibile, ma inaccettabile. E non solo perché danneggia fisicamente il bambino, ma perché mostra una chiarissima incongruenza di fondo.

Sappiamo della notizia infatti, non perché sia stata condivisa dalla famiglia con il vicino o con qualche giornale, ma perché – udite udite – il papà ha ripreso tutto con lo smartphone e ha postato il video sui social! Ora, cari lettori, quanto può essere giustificabile una punizione di questo tipo se il padre, il primo che funge da esempio nel nucleo familiare, usufruisce e schernisce il ragazzino usando un cellulare? Il suo obiettivo comunque lo ha raggiunto: l’11enne ha infatti scritto una nota sul suo computer dicendo di aver imparato la lezione e promettendo di giocare pochissimo al cellulare. Ci chiediamo, a questo punto, se il padre farà lo stesso.

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