L’Ucraina chiede all’Italia assistenza militare immediata: “anche caccia”

L'ambasciatore dell'Ucraina in Italia, Yaroslav Melnyk, è stato oggi in audizione davanti alle commissioni Esteri di Camera e Senato

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L’obiettivo centrale è garantire assistenza militare tempestiva da parte dei nostri partner, non possiamo permettere che l’assistenza rallenti perché prolungherà la guerra. Abbiamo sbloccato decisioni sulle armi che sembravano impossibili, restano fuori soltanto gli aerei da combattimento”, ma “Polonia e Slovacchia prevedono il trasferimento di caccia in Ucraina e stiamo lavorando anche su una coalizione navale“, ha detto l’ambasciatore dell’Ucraina in Italia, Yaroslav Melnyk in audizione davanti alle commissioni Esteri di Camera e Senato.

Sono consapevole che per alcuni politici in Italia il tema della fornitura di armi sta diventando sempre più sensibile, lasciando da parte la domanda sul perché, voglio sottolineare che una soluzione pacifica e una pace duratura è possibile solo con il rispetto dei principi del diritto internazionale e della Carta delle Nazioni unite. Tutte le altre mezze misure e mezze soluzioni non potranno garantire il ripristino permanente dell’equilbrio di potere e dell’architettura di sicurezza e di una pace vera“, ha aggiunto. “Per avviare i negoziati di pace servono le armi, chiedere la pace in Ucraina e nello stesso tempo lo stop agli aiuti militari significa fare il gioco di una parte, quella più armata, la Russia: chiedere la resa dell’Ucraina, tale approccio non porta alla pace ma conferma che chi invade un paese indipendente e sovrano può fare quello che vuole“, ha spiegato l’ambasciatore. “Sostenere l’Ucraina con le armi significa pareggiare l’equilibrio delle forze“.

Dall’inizio dell’invasione indagati 73.996 crimini di guerra

Le forse dell’ordine ucraine hanno condotto indagini su 73.996 crimini di guerra e aggressione dal 24 febbraio 2022. Tra cui l’uccisione di 9.843 persone tra cui 464 bambini, il ferimento di 13.141 civili, tra cui 935 bambini. Queste cifre crescono ogni giorno, senza tenere conto dei territori occupati“, ha precisato Yaroslav Melnyk. “Le autorità di occupazione russa continuano il trasferimento forzato dei bambini ucraini. La Russia sta conducendo la più grande operazione di sottrazione di minori, 16.000 minori ucraini sono stati già deportati e dati illegalmente in adozione a famiglie russe o mandati in campi di riediucazione, o ancora vittime di violenza e tratta. Sarebbe impossibile portare a termine un’attività così crimiale senza l’autorizzazione del più alto leader, da qui deriva la decisione della Corte penale internazionale di spiccare un mandato di arresto per Putin per crimini di guerra, per la deportazione dei bambini e ci aspettiamo che la Corte continui il suo importante lavoro“. L’ambasciatore ha “auspicato il contributo di esperti italiani per proseguire il processo di indagine“.

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