USA, corsa ai bancomat per prelevare tutto: banche sull’orlo del fallimento

Con la crisi delle banche negli USA si rischia un tonfo senza precedenti di tutto il sistema bancario internazionale: crolla anche la Borsa di Milano

banche usa
StrettoWeb

Quelle che arrivano dagli Stati Uniti sono immagini che sembrano giungere da qualche paese in via di sviluppo del Sud America. Di certo, come si può vedere dalla gallery fotografica scorrevole in alto, non sembrano scattate nel paese che è una delle più grandi potenze mondiali. I cittadini statunitensi stanno prelevando tutto ciò che possono dai loro conti correnti.

First Republic Bank é la prossima banca Americana sull’orlo del fallimento. E’ quindi in corso un accorato bank run, ovvero file interminabili di cittadini agli sportelli per prelevare. La FED, con il suo organo assicurativo FDIC, sta valutando un fondo per le banche a rischio fallimento. Lo scopo è quello di iniettare liquidità. Secondo i rumors anche Wells Fargo è sull’orlo del fallimento, il che sarebbe peggio di Lehman brothers 2008. Ovviamente c’è molta preoccupazione sui mercati internazionali: si rischia un tonfo senza precedenti di tutto il sistema bancario internazionale.

Signature Bank, istituto con sede a New York, è stata chiusa domenica 12 marzo dal Dipartimento dei servizi finanziari dello Stato di New York. La Federal Deposit Insurance Corporation (FDIC) è stata nominata curatore fallimentare. Per proteggere i depositanti, si legge in una nota dell’agenzia federale Fdic, quest’ultima ha trasferito tutti i depositi e le attività di Signature Bank a Signature Bridge Bank. Si tratta di una banca ‘ponte’ gestita dall’agenzia federale per una vendita a potenziali acquirenti.

Signature Bank aveva 40 filiali in tutto il paese a New York, in California, Connecticut, North Carolina e Nevada. Aveva un totale attivo di 110,4 miliardi di dollari e depositi per 86,2 miliardi di dollari. Le attività bancarie riprenderanno stamani (oggi pomeriggio in Italia) compreso l’on-line banking. I depositanti e i mutuatari diventeranno automaticamente clienti di Signature Bridge Bank.

Tesoro, Fed e Fdic: “azioni decisive per difendere il settore”

Gli Stati Uniti stanno pensando ad “azioni decisive” per proteggere l’economia statunitense. Così in una nota congiunta diffusa domenica la segretaria al Tesoro Janet Yellen, il presidente della Fed Jerome Powell e il presidente dell’agenzia federale Fdic Martin Gruenberg. “Oggi stiamo intraprendendo azioni decisive per proteggere l’economia statunitense rafforzando la fiducia del pubblico nel nostro sistema bancario. Questo passo garantirà che il sistema bancario statunitense continui a svolgere i suoi ruoli vitali di protezione dei depositi e di accesso al credito a famiglie e imprese in un modo che promuova una crescita economica forte e sostenibile”.

Dopo aver ricevuto una raccomandazione dai baord della Fdic e della Federal Reserve e aver consultato il presidente, il segretario Yellen ha approvato le azioni che consentono alla Fdic di completare la risoluzione della Silicon Valley Bank. Lo scopo è proteggere completamente tutti i depositanti. Nessuna perdita associata alla risoluzione della Silicon Valley Bank sarà a carico del contribuente, garantiscono.

Nella nota congiunta si legge che il board Consiglio della Fed ha deciso di mettere a disposizione “finanziamenti aggiuntivi” per le Banche. Si cerca di aiutare gli istituti a garantire la capacità di soddisfare le esigenze di tutti i depositanti. “Il sistema bancario statunitense rimane resiliente e su basi solide, in gran parte grazie alle riforme apportate dopo la crisi finanziaria che hanno garantito migliori tutele per il settore bancario. Queste riforme combinate con le azioni odierne dimostrano il nostro impegno a prendere le misure necessarie per garantire che i risparmi dei depositanti rimangano al sicuro“. Yellen, Powell e il numero uno della Fdic fanno riferimento anche al fallimento di Signature Bank, deciso ieri, che non comporterà alcuna perdita per i contribuenti. Gli azionisti e alcuni detentori di debiti non garantiti, invece, “non saranno protetti. Anche l’alta dirigenza è stata rimossa”.

La Borsa di Milano scivola con le banche, Ftse Mib -1%

Piazza Affari perde terreno dopo un avvio debole, con gli investitori ancora preoccupati per il fallimento di Svb. L’indice Ftse Mib cede l’1% appesantito dalle vendite che continuano a colpire il comparto bancario dove Bper cede il 3%, Banco Bpm il 2%, Unicredit l’1,8% e Intesa l’1,7%. Tra i tecnologici non fa prezzo Stm, che segna un calo teorico del 2,6%.

Condividi