“La Festa del Primo Maggio, in tutto il mondo, è una ricorrenza che richiama il valore del Lavoro e ricorda i tanti sacrifici, anche a costo della vita, di chi ha lottato per condizioni migliori per sé stesso, i propri famigliari, la società. Anni di lotte, conquiste, ma anche di regressioni, che hanno comunque segnato l’Umanità nel suo complesso, liberando milioni di uomini, di donne, e persino di giovanissimi fanciulli e fanciulle, dall’orrore della schiavitù, con l’instaurazione dei primi contratti collettivi di lavoro, dei diritti alla tutela sociale, alla salute, all’istruzione e alla formazione, conquiste che hanno senza dubbio incrementato positivamente le condizioni di vita dei lavoratori”. Comincia così la nota di Antonio Morabito, Segretario Provinciale del Partito Democratico di Reggio Calabria.
“La condizione attuale, purtroppo, mostra indici di arretramento rispetto al passato per le condizioni dei lavoratori, soprattutto dei giovani, anche di coloro i quali sono in possesso di titoli di studio avanzati, che interpella la politica e il Parlamento: precarietà, sott’occupazione, evasione contributiva, instabilità del mercato del lavoro, crisi dei processi industriali e produttivi fin qui conosciuti, temi che richiedono un intervento vigoroso di confronto tra le parti sociali e la politica per evitare l’avvitamento di pericolose dinamiche sociali che, fatalmente, andrebbero anche a smuovere le fondamenta della società e della democrazia”.
“Ne è prova la continua emorragia delle forze giovanili della società calabrese che abbandonano la nostra regione, per necessità di un lavoro che in Calabria manca, e quando c’è, è a tempo determinato, o peggio, sottopagato, che impedisce ogni concreta possibilità per quanti vorrebbero rimanere a vivere dignitosamente nella nostra terra”.
“Infine, proprio riguardo le particolari condizioni sociali della Calabria, sarebbe necessario che il Governo fornisca efficaci soluzioni alternative di sostegno alla misura del Reddito di Cittadinanza. Non vi è dubbio che l’intervento abbia prodotto disparità e illegalità, peraltro certificate dalle recenti indagini delle forze dello Stato, ma ciò, non può negare la necessità di trovare ogni rimedio pubblico per alleggerire le condizioni di vera povertà di cui soffrono migliaia di famiglie calabresi”.