Allerta Meteo, ‘schizofrenia’ a Reggio Calabria: da scuole aperte a scuole chiuse senza alcun criterio

Perché Brunetti ha cambiato idea e ha optato per le scuole chiuse? Tra la prima e la seconda decisione le previsioni meteo non sono cambiate

StrettoWeb

Erano le 18 circa di oggi quando il comune di Reggio Calabria ha emanato un avviso chiaro in merito all’allerta meteo prevista per domani: le scuole restano aperte. Questa, almeno, era la decisione fino a mezz’ora fa. Perché all’improvviso, e senza nessuno cambiamento nelle previsioni meteo, il sindaco facente funzioni, Paolo Brunetti, ha inspiegabilmente cambiato idea. Il motivo resta un mistero. Sarà stato forse il tamtam sulle chat di genitori impazziti la causa scatenante?

Il nuovo comunicato emanato del comune ha così cambiato forma: scuole chiuse domani, lunedì 3 aprile. Eppure, solo un paio d’ore prima, Brunetti aveva fatto sapere che “alla luce della valutazione degli scenari di rischio contemplati dal Bollettino Regionale, le scuole di ogni ordine e grado rimarranno regolarmente aperte“. Le previsioni e gli scenari di cui si parla non sono cambiati. Sono gli stessi del pomeriggio. C’è allerta meteo, pioverà tanto, ma dato che non c’è alcun automatismo tra colore dell’allerta e chiusura delle scuole, perché il sindaco ha cambiato idea?

D’altronde, non siamo sempre tutti andati a scuola anche sotto la pioggia scrosciante o con altre condizioni meteo proibitive? Piove. Dove sta il problema? Si dovrebbe condurre una vita normale anche con la pioggia, in teoria. Basterebbe avere la certezza di una città sicura. Ma per la sicurezza è necessaria manutenzione. E se quella manca la responsabilità è sempre e solo ed unicamente dell’amministrazione comunale. Se le strade e le piazze si allagano, spesso, è per via del fatto che non c’è manutenzione. E’ vero che ogni sindaco può, in qualità di responsabile della Protezione Civile, decidere in base alle criticità del territorio, ma chiudere le scuole non può e non deve essere una scelta fatta con leggerezza. E non possono pagare studenti e sistema scolastico per le carenze e la mancata manutenzione dovuta al comune.

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