Autonomia differenziata: lo scrittore Pino Aprile lancia petizione contro dl Calderoli

Il giornalista e scrittore Pino Aprile ha lanciato su chance.org una petizione contro il disegno di legge sull'Autonomia differenziata

StrettoWeb

Noi, cittadini siciliani, calabresi, lucani, molisani, abruzzesi, sardi, meridionali e no, italiani preoccupati per l’aumento delle disuguaglianze che deriverebbe dall’attuazione dell’Autonomia differenziata, respingiamo il sostegno allo scellerato disegno di legge Calderoli per l’Autonomia differenziata, espresso dai presidenti delle nostre Regioni (Renato Schifani per la Sicilia, Roberto Occhiuto per la Calabria, Vito Bardi per la Basilicata, Donato Toma per il Molise, Marco Marsilio per l’Abruzzo, Christian Solinas per la Sardegna)“.

E’ quanto scrive il giornalista Pino Aprile. Lo scrittore ha lanciato su chance.org una petizione contro il disegno di legge sull’Autonomia differenziata. La raccolta firme si chiama “Non in mio nome – dissociamoci dai Si di 6 Presidenti di Regione del Sud al DDl Calderoli“. Come spiega lo stesso Aprile nella presentazione, “l’Autonomia differenziata, ovvero ‘La secessione dei ricchi, mira a fossilizzare l’iniqua spesa storica che, dall’unificazione del Paese, ha concentrato gli investimenti pubblici (cioè, fatti con soldi di tutti gli italiani) soltanto in alcune regioni, condannando quelle del Sud al ritardo economico e infrastrutturale che ha generato la Questione meridionale, disoccupazione endemica ed emigrazione (mai esistita prima, in quelle regioni), specie giovanile“.

I presidenti Schifani, Occhiuto, Bardi, Toma, Marsilio e Solinas – si legge ancora – per adesione alle scelte dei partiti di appartenenza o dichiarata e folle convinzione di poter tranne qualche misero beneficio politico o territoriale, hanno approvato il disegno di legge che fa a pezzi il principio costituzionale dell’equità, avvantaggia le Regioni che già hanno ottenuto tanto, in un secolo e mezzo e taglia definitivamente fuori quelle finora escluse, salvo il poco, tardi e male, dagli investimenti per ferrovie, alta velocità, autostrade, Centri di ricerca, grandi eventi, sviluppo di sistemi aeroportuali e marittimi (tutti i porti del Sud cancellati dalle rotte commerciali, per scelte governative volte a favorire solo Genova e Trieste)“.

L’appiattimento dei presidenti di Sicilia, Calabria, Basilicata, Molise, Abruzzo, Sardegna sulla volontà dei prepotenti è una scelta politica e partitica non condivisa con le popolazioni interessate. Pertanto, ognuno di noi siciliani, calabresi, lucani, molisani, abruzzesi, sardi, meridionali e no, si dissocia dall’adesione al ddl Calderoli data dai presidenti Schifani, Occhiuto, Bardi, Toma, Marsilio, Solinas: voi non ci rappresentate, in questa scelta autolesionista per il Sud e il Paese“, conclude Pino Aprile.

Condividi