Benevento-Reggina, Inzaghi: “pari giusto, destino nelle nostre mani. E col Brescia…”

Le parole del tecnico amaranto Pippo Inzaghi in conferenza stampa al termine di Reggina-Benevento

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“Si poteva fare meglio ma i punti dal Palermo aumentano. Dovevamo essere più bravi nel primo tempo con qualche ripartenza, ma continuiamo così, su queste 6 finali ne abbiamo vinte 2. Al di là dei problemi che ha, il Benevento mette dentro Ciano e Farias. Nel primo tempo meglio noi, nel secondo meglio loro. Il pari è giusto, ma non ricordo interventi di Colombi”. Così il tecnico amaranto Pippo Inzaghi in conferenza stampa al termine di Benevento-Reggina.

“Ho cercato di mettere forze fresche, coi due attaccanti. Accettiamo il pari e andiamo avanti. Mi auguro che venerdì sera contro il Brescia il nostro pubblico ci spinga per continuare il nostro sogno. Io pretendo sempre tanto dai miei calciatori: nella ripresa dovevamo sicuramente chiuderla, perché se lasci aperta la gara i giocatori forti possono riprenderla. Il destino è nelle nostre mani“, ha aggiunto.

Bondo? Ne avevamo tanti in panchina, ma ne possono entrare solo 5. Abbiamo perso Di Chiara ma Liotti è entrato bene, così come bene ha fatto Loiacono. Oggi avevo paura dell’avversario, perché c’era la crisi e il cambio di allenatore, ma penso si sia fatta una buona partita. Il gol è stato preso a partita incanalata, è una rete che non serviva prendere, dal lancio lungo. Come sta Di Chiara? Ha preso una botta, mentre Loiacono ha avuto i crampi, mi auguro di recuperarli entrambi per venerdì”, ha detto ancora.

Infine Inzaghi, oggi grande ex, confessa cosa si sono detti con Vigorito: “E’ sempre un piacere rivedere il Presidente Vigorito, ci siamo detti quello che abbiamo fatto. Benevento lo porto nel cuore, è nato anche il mio primo figlio. Io e lui non ci siamo resi conto di quello che stavamo facendo, non ci accontentiamo mai. In Italia non abbiamo pazienza a fare niente, ha ragione De Zerbi quando dice che ci sono 60 milioni di allenatori. Nei momenti di difficoltà non c’è la lucidità di capire cosa si è fatto”.

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