Benevento-Reggina, quelle parole a fine gara di Inzaghi che “agitano” i tifosi

Sicuramente, perlomeno sui social, si percepisce una certa "agitazione" da parte dei tifosi, i quali si stanno chiedendo cosa intendesse affermare Inzaghi

StrettoWeb

“Mi chiedo se vale la pena fare questo lavoro in questi ambienti. Poca pazienza, poco rispetto per il lavoro che facciamo, al di là di una vittoria o una sconfitta. E’ un ragionamento che a fine campionato mi porterò dentro e cercherò di pensarci bene. Queste parole le ha pronunciate mister Inzaghi in conferenza al termine di Benevento-Reggina e, bisogna ammetterlo, sono apparse un po’ “strane”. Sicuramente, perlomeno sui social, si percepisce una certa “agitazione” da parte dei tifosi, i quali si stanno chiedendo cosa intendesse affermare il tecnico. Va via a fine stagione oppure il discorso non era riferito alla Reggina?

Da precisare, per correttezza di informazione, che la risposta nasce in relazione a una domanda sull’incontro con il Presidente del Benevento Vigorito, con cui i due hanno condiviso due anni intensi in Campania. “E’ sempre un piacere rivedere il Presidente Vigorito – le sue parole – ci siamo detti quello che abbiamo fatto. Benevento lo porto nel cuore, qui è nato anche il mio primo figlio. Io e Vigorito non ci siamo resi conto di quello che stavamo facendo, siamo due che non si accontentano mai”.

E poi il riferimento: “in Italia non abbiamo pazienza a fare niente, ha ragione De Zerbi quando dice che ci sono 60 milioni di allenatori. Nei momenti di difficoltà non c’è la lucidità di capire cosa si è fatto. A Brescia mi hanno esonerato quando ero secondo in classifica”.

Insomma, è abbastanza evidente che il mister ci sia rimasto male per i due esoneri, ma questo lo si era intuito da tempo. A Benevento, però, il rapporto è sicuramente rimasto buono. Oggi, nelle parole con Vigorito, i momenti belli ripercorsi e un rammarico, da parte di Superpippo: la mancanza di lucidità e pazienza, sia di Benevento che di Brescia, nell’aspettare e difendere l’allenatore nei momenti di difficoltà. Non per niente gli ultimi due in classifica sono sanniti e lombardi, le due società che hanno cambiato più allenatori in stagione.

Una disamina, quella di Inzaghi, amara per come sono andate a finire le due esperienze, anche in relazione al rischio Serie C attuale di entrambe. Un esito che non vorrebbe si ripetesse alla Reggina, motivo per cui ha chiesto un triennale questa estate, come più volte ribadito. Le difficoltà ci sono sicuramente state, e anche pesanti, ma sembrerebbero essere state superate. La sconfitta bruttissima contro il Cagliari ha sicuramente permesso di tracciare una linea e resettare, confermando la fiducia al mister anche grazie a una sosta benefica. Da lì sono poi arrivati 7 punti in quattro gare e i sorrisi ritrovati, al di là dei rimpianti di oggi.

Ricordiamo sempre quale era l’obiettivo finale di quest’anno, ricordiamo sempre che la Reggina è quinta (da qualche mugugno oggi sembra sia ultima); ricordiamo sempre che la prossima stagione si può ripartire con calma, sin dalla preparazione, senza un calciomercato e una preparazione in affanno e di corsa come avvenuto questa estate. Ovviamente, poi, anche allenatore e società si siederanno al tavolo per tracciare un bilancio e decidere come pianificare il futuro.

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