Il noto giornalista Alfredo Pedullà si è lasciato andare ad un lungo sfogo sul proprio sito relativamente al “caso Reggina”. Un editoriale in cui ha attaccato tanti, da qualche collega a Presidenti o DG di altre squadre di Serie B che in queste settimane hanno provato a “confondere le acque”. “Ne dobbiamo leggere di tutti i colori, anche quando si tratta di barzellette che non fanno ridere“, esordisce.
“Qualche settimana fa abbiamo letto, per esempio, che la Reggina rischierebbe l’esclusione dal campionato di Serie B per non aver pagato IRPEF eventuali e varie. Sembrava un comunicato a senso unico soltanto per lanciare melma verso una città. Falso. Sarebbe bastato informarsi – scrive ancora – non era vero. Esattamente come non è vero che il presidente Cardona abbia chiesto il patteggiamento e che per questo motivo non sarebbe stato deferito. La Reggina al massimo avrebbe rischiato (e rischia) una penalizzazione, all’interno di una diatriba che avrebbe potuto fare giurisprudenza e che potrebbe ancora farla”.
E poi approfondisce la questione. “La domanda è: conta maggiormente una decisione dello Stato, nel caso specifico il Tribunale che ti invita a non pagare pur avendone la disponibilità, oppure il regolamento calcistico? Di sicuro non era compendiata l’esclusione dal campionato, già questo basterebbe per capire e prendere il largo dal… nulla. Quindi, sarà una partita lunga”.
E così parte l’attacco a qualche dirigente: “Poi ci sono i presidenti che si occupano dei problemi altrui, i direttori generali che tralasciano l’incendio dentro casa per andare a ficcare il naso nelle vicende della concorrenza. Quelli che vorrebbero costituirsi e giocano sulla stessa sponda (senza fare nomi e cognomi, ovviamente). Il signor Micheli a Brescia non deve essere gradito, lo striscione con dedica di diverse settimane fa a lui dedicato parla più di mille parole. Fossimo in lui guarderemmo la classifica in modo da non sperperare il suo tempo”.
E si torna alla questione penalizzazione: “Ma le barzellette che non fanno ridere lasciamole a chi non sa distinguere un pallone che rotola da una carta federale. Infatti, chi parlava di esclusione adesso ha fretta di sapere quando arriverà l’eventuale penalizzazione, ma non ha spiegato per quale motivo avesse parlato di esclusione. Una barzelletta, appunto. Peccato che faccia piangere e non ridere”.
Infine, l’elogio alla nuova proprietà Saladini. “Questa storia rischia di fare giurisprudenza alla… Bosman, quindi come minimo conviene aspettare. Ma forse sarebbe bastato spendere due parole, comunque vada, verso una proprietà che dalla scorsa estate ha messo sul tavolo una trentina di milioni. Piuttosto che accarezzare il pelo soltanto quando bisogna raccattare un’esclusiva (e la colpa è anche di chi gliela concede)”.