Castorina e i morti che votano, aumentano le accuse: le chat compromettenti

Sono emerse tutte le chat compromettenti di Antonino Castorina e le sua bizzarre ricerche su Google: “Reato per chi richiedesse tessere elettorali per persone sconosciute”

StrettoWeb

Si rafforza sempre più l’impianto accusatorio a carico del consigliere comunale di Reggio Calabria Antonino Castorina. Secondo l’Ufficio di Procura e gli investigatori della Digos della Questura l’ex capogruppo del Partito democratico è stato il burattinaio dei presunti brogli elettorali durante le elezioni del settembre 2020. Secondo l’accusa si sarebbero recati alle urne decine e decine di cittadini invalidi, inabili, disaffezionati per la politica e anche morti. Voto reso possibile, secondo i pm, grazie ai duplicati delle tessere elettorali ritirati negli uffici comunali.

Nel corso dell’udienza preliminare, che vede imputato Castorina insieme ad una ventina di presidenti di seggio e scrutatori, è stato reso noto il report dei messaggi in uscita ed entrata sullo smartphone del consigliere Castorina. Un telefono che, a quanto emerge, sembrava essere diventato un centro per l’impiego.

Come spiegano gli inquirenti, “al fine di ricavare elementi utili per le indagini, codesta Autorità giudiziaria aveva codelegato il locale Compartimento di Polizia Postale e delle Telecomunicazioni Calabria all’estrazione di copia forense in relazione agli apparati cellulari, tablets e computers rinvenuti nella disponibilità degli indagati, con recupero di tutti i files, chat e messaggi (anche WhatsApp) ivi compresi quelli cancellati“.

Ed ecco cosa c’era scritto in quei messaggi.

“Hai un’estetista che gli facciamo fare una docenza?”

Tra il 4 e il 24 novembre sullo smartphone del consigliere Castorina si legge: “Senti hai una laureata in legge che possiamo mandare al Medalics? Che gli facciamo fare un contrattino che segue i master, fa i rendiconti?“. E poi: “Maschio laureato in giurisprudenza o economia? Lo abbiamo per un lavoro con la uni??? Lo troviamo? Urgente“. “Alessio se non lavora già! Puoi provare. Oppure ne conosco uno laureato alla magistrale di economia, è un tipo strano però non lavora“, rispondeva lui. E addirittura: “Hai un’estetista che gli facciamo fare una docenza?“.

Lavoro per tutti!

Insomma, Castorina faceva concorrenza ad un vero Centro per l’impiego. Tra il 22 e il 28 novembre ‘sistema’, professionalmente parlando, un amico. E gli dice di “avere un’idea per lui, molto utile, che potrebbe proiettarlo in una realtà lavorativa stimolante e buona“. Non solo lo mette in contatto con il datore di lavoro, ma gli detta il messaggio da inviare al referente. E segue tutto l’iter, a partire dal colloquio. Alla fine si congratula con se stesso e si augura “di rimanere sempre lui assessore alla Città metropolitana” in maniera tale da poter “creare un bel movimento e dare e offrire importanti opportunità a tutti“. L’amico, a quel punto, propone per un posto di lavoro la propria fidanzata. Ha ottime referenze, dice, tra cui due lauree e un master.

Secondo gli investigatori l’atteggiamento di Castorina è quello di chi vuole costruire intorno a sé un “meccanismo di fidelizzazione“. Tesi, quest’ultima, sostenuta anche da un altro messaggio, ricevuto dal consigliere comunale prima dal voto. “Buongiorno dottor Castorina – si legge –, ti faccio un grande in bocca al lupo x questo fine settimana!!!… ti volevo anche ringraziare x quello che hai fatto x ‘noi’ e x quello che farai in futuro!!!… Sono molto fiduciosa!!”.

Se vuoi lavorare Castorina devi votare

Ad un’altra candidata del Pd Castorina chiede “se qualcuno vuole fare il presidente di seggio”. La donna chiede se “serva essere iscritti all’albo dei presidenti di seggio“. Il consigliere risponde che “Il requisito è quello di votare Castorina“. E la candidata trova una persona disponibile, così lui ribadisce: “Digli di mandarmi il suo documento per cell. La mandiamo a Pellaro, dille di scrivermi che domani faccio decreto“.

Secondo la Digos Castorina è “particolarmente attivo nel reclutare soggetti disposti a cimentarsi nelle operazioni elettorali, anche in virtù della “carica” ricoperta in seno alla Commissione Elettorale”.

La ricerca su Google: “reati elettorali”

E’ novembre, sono trascorsi due mesi dalle elezioni. Esce la notizia che la Procura di Reggio Calabria indaga sui presunti brogli, in particolare sugli anziani che risultano votanti ma non sono mai andati alle urne. Il nome di Antonino Castorina non compare ancora, ma sul suo telefono accade qualcosa di strano. Cera su Google: “Durata delle indagini e attività del pm: profili problematici del nuovo art. 407 cpp”. E poi ancora: “truffa elettorale elezioni amministrative e truffa elettorale reato”. Infine, il 25 novembre, Castorina si affida ancora a Google: “Reato per chi richiedesse tessere elettorali per persone sconosciute”.

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