ChatGPT torna disponibile in Italia: ecco come è stata risolta la questione privacy

ChatGPT ritorna disponibile anche in Italia: risolte le questioni relative alla privacy, il servizio è nuovamente usufruibile a partire da oggi

StrettoWeb

Lo scorso 30 marzo, il Garante per la privacy italiano aveva disposto il blocco immediato alla raccolta dei dati personali degli utenti italiani da parte di OpenAI, costringendo la startup a bloccare l’utilizzo di ChatGPT in Italia. Entro il 30 aprile, OpenAI doveva adeguarsi alle misure richieste dal Garante per il funzionamento. Quest’oggi, venerdì 28 aprile, con 2 giorni d’anticipo, ChatGPT è tornato accessibile anche in Italia.

Sulla pagina della chat, nella quale prima appariva il messaggio che negava l’accesso agli utenti italiani, appare la scritta “Welcome back, Italy!“, accompagnata dalla richiesta di confermare di avere “più di 18 anni oppure di avere più di 13 anni e il consenso dei propri genitori a utilizzare ChatGpt”.

Risulta presente la cronologia salvata al momento del blocco del servizio, consultabili dunque le precedenti conversazioni avute con il chatbot.

Il Garante aveva chiesto ad OpenAI “un’informativa trasparente in cui siano illustrate modalità e logica alla base del trattamento dei dati necessari al funzionamento di ChatGPT”, informativa che deve essere mostrata “sempre prima del completamento della registrazione e dovrà essere chiesto agli utenti di dichiarare di essere maggiorenni“.

Il Garante ha chiesto inoltre che OpenAI mettesse a disposizione degli utenti “uno strumento attraverso il quale chiedere e ottenere la correzione di eventuali dati personali che li riguardano trattati in maniera inesatta nella generazione dei contenuti o, qualora ciò risulti impossibile allo stato della tecnica, la cancellazione dei propri dati personali“.

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