L’UGL Salute di Messina esprime sorpresa e preoccupazione sulla scelta dell’Assessorato Regionale della Salute di chiudere il reparto di Cardiochirurgia pediatrica di Taormina. “Fermo restando il potere decisionale e di programmazione dell’Assessorato – afferma il segretario provinciale di UGL Salute Fabrizio Denaro – non si comprende quale siano i motivi che stanno alla base di questa decisione. La cardiochirurgia pediatrica di Taormina in questi anni ha rappresentato un punto di eccellenza per la sanità regionale e vedere la provincia di Messina “scippata” per l’ennesima volta non può essere accettata”.
Secondo UGL Salute bisogna andare oltre la polemica fine a se stessa e ragionare sulle alternative possibili per salvare il reparto. Il San Donato, che andrebbe a gestire inizialmente il reparto a Palermo è privato così come lo è il Bambin Gesù. “Sarebbe utile conoscere i dati sulla Mobilità passiva della Sicilia nell’area della Cardiochirurgia pediatrica –continua Denaro – quanti pazienti ogni anno vanno in strutture sanitarie fuori dalla regione e quanto questa operazione costa alle casse della regione. Con un attento piano di recupero “di questa vergognosa fuga sanitaria”, aumentando l’offerta della regione, potrebbero essere trovate le risorse utili da reinvestire nelle due cardiochirurgie pediatriche. Il DM 70 cosiddetto decreto Balduzzi prevede che è possibile aprire una cardiochirurgia circa ogni 5 milioni di abitanti, ma in determinate situazioni é possibile chiedere deroghe. In passato si era ipotizzato di considerare un’area della Sicilia Orientale e della Calabria, idea fattibile visto che da sempre dalla Calabria arrivano pazienti per farsi curare a Messina. Senza dimenticare che il personale a Taormina è già formato e pronto per proseguire la sua attività”.
Conclude il segretario dell’UGL-UTL di Messina Tonino Sciotto “faccio un appello a tutti i rappresentanti della politica messinese. E’ necessario fare fronte comune sul tema della sanità in generale della provincia di Messina, stanno diventando troppi i disagi per la nostra comunità. Il caso della Cardiochirurgia pediatrica è solo uno delle numerose questioni ancora in sospeso che riguardano la nostra città. Per superare questa difficile fase è necessaria la collaborazione di tutti”.